12. Lettera aperta di una mamma ai Sacerdoti e ai Consacrati. 12/04/2009
Lettera aperta di una mamma ai Sacerdoti e ai Consacrati.

Il momento che si sta attraversando è molto doloroso. Il terremoto ha fatto tante vittime e lasciato tante ferite aperte, che richiedono addolcimento, consolazione e conforto. Queste vittime e queste ferite non sono solo corporali ma, soprattutto, spirituali. In tanti si occupano delle vittime, delle ferite e delle necessità materiali, ma solo i Consacrati possono occuparsi adeguatamente delle lacerazioni spirituali, meno visibili, ma molto più dolorose e angoscianti.
Il primo suggerimento che mi viene, come mamma che ha sofferto ciò che tante mamme stanno soffrendo ora, è proprio di rivolgere un appello ai Sacerdoti e ai Consacrati, perché si riuniscano e si raccolgano in preghiera, per disperdere le Tenebre e portare Consolazione Divina a queste grandi sofferenze umane.
L’aiuto più grande che un Sacerdote può donare ai suoi fedeli sempre, ma soprattutto in circostanze come queste, è una Celebrazione della s. Messa calma, piena di respiro e di Pace. Una Celebrazione degna fa passare le Fonti Celesti e verrebbe subito contrastato e allontanato il Male; se invece si celebra in maniera veloce e superficiale, le Fonti Celesti non possono passare e il Male non viene inabissato.
La presenza dei Consacrati deve rafforzare le persone sofferenti, aiutandole a scoprire l’Anima, la preghiera, l’Amore, per potersi innalzare e avvicinarsi a Dio e, in Dio, incontrare nuovamente i loro Cari, passati ad un Mondo Migliore.
Le necessità e le urgenze materiali sono tante, ma ci sono tanti Organi Competenti che provvedono. Questo non è il compito del Consacrato. Il vedere un Consacrato che annuncia i numeri dei bollettini bancari mi rattrista e rattrista le Fonti Celesti.
Come sarebbe Gioia, invece, vedere i Consacrati che invitano a pregare il Santo Rosario, ad insegnare che la morte Gesù l’ha vinta, che Gesù non permetterà che la fine del corpo, il distacco del corpo sia anche la fine dell’Anima. Essa non muore mai! Ecco, forse questo sarebbe bello: ascoltare queste Lezioni Divine, che non fanno mai finire questa Comunione con i propri Cari che ci hanno preceduto.
I Consacrati sono gli unici che possono aiutare le persone spiritualmente bisognose, perché sono loro che possono donarti quel Corpo e quel Sangue di Gesù, Che si rinnova tutti i giorni nella Santa Messa: è da Lì che cogliamo quel Dio Fedele, Vivo e Presente in mezzo a noi. Cogliete, adesso, l’importanza di questo Dono? Gesù ci dice che Lui è Vivo, Presente e Lui, Che può Tutto, non mancherà di accogliere le nostre suppliche.
Se con Umiltà i Consacrati piegassero le ginocchia davanti a Dio, portandoGli tutte le necessità del gregge loro affidato e se supplicassero il Buon Padre Celeste di soccorrere i Suoi figli come solo Lui sa fare, quante lacrime verrebbero asciugate, quante ferite rimarginate e quanta Pace Divina potrebbe scorrere nei cuori addolorati. Consolati così dal Padre, potrebbero portare a tutti questo Conforto, che dona Luce, con la Luce la Speranza, con la Speranza la Fede in Dio e con la Fede, la Forza dell’Amore, per iniziare una vita migliore con i propri Cari che sono sì, Lassù nei Cieli ma, in Dio, possono essere vicini a noi.
Come sarebbe stato bello che, prima che il Signore mi facesse Scuola Divina, la Chiesa mi avesse teso la Mano e mi avesse nutrito l’Anima, per evitarmi tanta sofferenza e, forse, evitandola a mia figlia, che trattenevo col mio dolore, impedendole di salire verso l’Abbraccio del Padre Celeste accompagnandola, invece, con il mio Amore e la mia preghiera.
È vero, è chiedere tanto al cuore di una madre: il lasciare il proprio figlio libero di salire al Padre Celeste; ma quando una madre scopre che l’Atto d’Amore più grande per una figlia è quello di dire: “Signore te la affido e, solo se tu vuoi e se lei vuole, dammi di cogliere la Comunione tra le nostre Anime”, forse lei non avrebbe sofferto per le mie le lacrime e quelle degli altri cari.
Sarebbe così bello che la Chiesa si rendesse conto che solo Lei può donare non consolazione e conforto, ma Consolazione Divina e Conforto Divino. Se questo non accade, la sofferenza non consolata si trasforma in disperazione e la disperazione può condurre a strade oscure e fonti non belle quali quelle dei medium, maghi, indovini, cartomanti ecc. In tal modo a un male già grande e insopportabile, se ne aggiungerebbero altri ben più gravi e con conseguenze ben peggiori, perché si alimenterebbe il Male, spalancandogli le porte.
Basta con le frasi fatte e i paroloni dotti: fanno solo tanto male. Infatti la mia esperienza, bussando alle Chiese, quando chiedevo: “Ma adesso la mia bambina dov’è?”, mi sentivo rispondere: “Mai nessuno è tornato dall’Aldilà”; “È tutto un Mistero!”; “Il tempo ti darà la consolazione”; “Chiusa una porta, si spalanca un portone”; “Cristo è Risorto e un giorno risorgeremo tutti con Lui”: come asciugare le mie lacrime con queste risposte?
Sarebbe, invece, così bello se i Consacrati si avvicinassero alle persone, con questa Scuola Divina che ha asciugato le mie lacrime, facendo tornare Pace nel mio cuore e facendomi risorgere dal di dentro e questo ha permesso al Signore di operare dolcemente nella mia Anima, per accogliere i suoi Insegnamenti.
Questo è il tempo in cui il Signore vuole operare, riportando Comunione tra Cielo e Terra. E l’unico modo per partecipare a questa Pienezza è disporci allAzione del Signore nell’Umiltà, nella preghiera e nell’Amore.

La mamma di Barbara.
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