937 Luci di Gesù alla Portavoce sul Vangelo Luca 16, 1-13. 20/09/2025
937 Luci di Gesù alla Portavoce sul Vangelo Luca 16, 1-13.

Dal Vangelo Secondo Luca.

In quel tempo, Gesù 1 diceva ai discepoli: "C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.2Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.3L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. 4 So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.5Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 6 Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 7 Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. 8 Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. 9 Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. 11 Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? 12 E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? 13 Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona" (Luca 16, 1-13).

Luci sul Vangelo.

Gesù: “La Luce di Questo Vangelo Sia Riflessione per ogni Uomo, Che Vuole Guardare ciò che si vive sulla terra.
E Ciò Che È Gradito nei Cieli.
La Benedizione Sia Sostegno e Avanzamento per Tutte Quelle Coscienze Che Vogliono Guardare nel Giusto.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
In Quel Tempo Dissi una Parabola ai Miei Discepoli, Insegnando Prima come si gestisce l’uomo sulla terra
Ma Diedi Anche l’Insegnamento di Come si È Giusti nei Cieli.
C’era un uomo ricco, che aveva un amministratore, dove venne accusato davanti a lui di sperperare i suoi averi. Così che lo chiamò, e gli chiese il conto dell’amministrazione, perché non poteva più essere amministratore.
L’amministratore si disse: “Come farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza e, mendicare, mi vergogno”.
Allora pensò bene di risolvere facendosi accoglienza fra i debitori, che dovevano pagare il padrone. Pensò bene di chiamarli e di agevolarli.
Chiese ad uno ad uno: “Tu quanto devi al mio padrone?”. “Cento barili d’olio”. Ed egli gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siedi e scrivi subito cinquanta”. Poi disse ad un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Ecco come questo amministratore si tutelò per i suoi giorni a venire, guadagnandosi il favore dei debitori, così da trovare la porta di casa aperta, che lo accogliesse.
Il padrone lo lodò, quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.
Ecco, Figlia, il Valore di Queste Parole: se davanti a questo insegnamento si guarda con ciò che accade sulla terra, la scaltrezza di prendere dalla disonestà di chi ha e poi agevolare chi non ha, in vista di un’accoglienza nel momento del bisogno, si può avere un giudizio di speranza che, quell’accoglienza di soccorso per quei debitori, si trasformi in benevolenza per quell’amministratore, così da alleviare le sue pene.
Ma Io vi Do di Vedere Ciò Che È Verità Giusta:
“Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto”.
Guarda la Luce di questo comportamento: rubava al padrone, avallando la disonestà dell’accedere sui poveri. Venuto meno il suo lavoro, ha rubato di nuovo al padrone, a suo favore, per avere una casa che lo accogliesse e, a sua volta, ha reso disonesti anche i debitori, agevolati per suo tornaconto.
Allora Chiedetevi: se, dunque, non siete Fedeli nella disonesta ricchezza, Chi vi Affiderà Quella Vera?
Sì, Parlo della Ricchezza, Quella Vera, Quella della Vita Eterna, Che si Alimenta non con il denaro, che è corruttibile, ma con la Luce della Sapienza.
E se non si È Fedeli nella ricchezza altrui, Chi vi Darà la Vostra, se non si è fedeli con le pochezze della ricchezza materiale?
Come potete essere Fedeli con la Ricchezza della Mia Parola?
Ecco perché vi Ho Lasciato come Testimonianza:
“Nessun servo può servire due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona”.
La Portavoce: “Ecco la Luce, che Tutto Affida: non si vive per servire la terra.
Ma ci si Vive con Regole di Rispetto, Onestà e Accoglienza, Così da Fare un Viaggio, Lungo o Corto che Sia, ma Dove si Ha la Serenità di Continuare a Vivere nella Vera Ricchezza: “La Casa del Padre”.
Oppure camminare sulla terra, con un’appartenenza del viverla come padroni, con tutte le macerie che si incontrano e si assumono, rendendoci schiavi dei peccati: allora la nostra scelta è ricaduta su mammona e il Buio della terra ci farà da Compagno di viaggio verso il Basso.
Se si Capissero gli Insegnamenti di Gesù, si Anelerebbe a ViverLi, per Poi Ricevere il Premio di Essere in Cristo per l’Eternità.
E Così Sia!”
(19.09.2025 Venerdì. S. Gennaro).


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