954 Luci di Gesù alla Portavoce su Luca 19, 11-28. 18/11/2025
954 Luci di Gesù alla Portavoce su Luca 19, 11-28.

Dal Vangelo Secondo San Luca.

In quel tempo, 11 Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 12 Disse dunque: “Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. 18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. 20 Venne poi anche l’altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; 21 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 22 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi. 24 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci25Gli risposero: Signore, ha già dieci mine! 26 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27 E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”. 28 Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme (Luca 19, 11-28).

Luci sul Vangelo.

La Portavoce: “La Sapienza si Mostra Attraverso la Testimonianza Scritta dall’Evangelista Luca, Così da Nutrire Coloro Che Anelano alla Verità”.
Gesù: “Ti Benedico, Figlia, ti Conduco nel Cammino della Rivelazione della Mia Vita e Quanto vi Ho Lasciato.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
E Così Sia!
In Quel Tempo, Ero Vicino a Gerusalemme e i Miei Discepoli credevano che il Regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Allora Dissi Loro una Parabola, Che Era un Annuncio di Ciò Che Sarebbe Accaduto.
Non Era per Loro Comprensibile ma, in Seguito, Tutto Avrebbe Avuto un Compimento ed Allora la Luce Li Avrebbe Illuminati.
E Così Sia!
Parlando di Me, Dissi:
“Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare”.
Sì, Figlia, la Mia Morte, la Mia Risurrezione, il Mio Manifestarsi a Loro, Per Continuare a Narrare Ciò Che per Loro Era Divenuto Compimento delle Scritture: Tante Pagine di Testimonianze dell’Operare del Padre, Attraverso il Figlio, in Mezzo agli Uomini, per la Conquista della Vita Eterna: “Il Cammino della Pienezza della Verità”.
Chiamati dieci servi e Consegnate loro dieci mine, Dissi:
“Impiegatele fino al mio ritorno”.
Ma quei cittadini lo odiavano, così da mandare un’ambasceria, dicendo: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.
Quando l’uomo tornò, avendo ottenuto il titolo di re, mandò a chiamare i servi, ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine”.
Sì, Figlia, Cogli Bene: il Tesoro da Investire, Che Vi Ho Lasciato, È la Fede e Giudicherò ognuno di voi in Base a come Ha Investito il Mio Tesoro nella sua Vita e in Quella dei Fratelli: Quanto Frutto Potrò Raccogliere? È in Base a Quello Che Sarete Giudicati.
Ecco Cosa Dissi al Primo:
“Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, riceverai il potere sopra dieci città”.
Ecco la Mia Gloria: Essere Giusti È Nobile ai Miei Occhi, Così che la Ricompensa per voi È in Sovrabbondanza: “Le Opere Buone”.
Poi si presentò il secondo e disse: “La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine”.
La Sua Ricompensa:
“Sarai a capo di cinque città”.
Cogli Bene, Figlia, Ognuno Ciò Che Può Portare, Così che Nulla Viene Rubato e Distrutto, Perché Parliamo di Tesoro Inestimabile, la Verità, Che È la Mia Luce Edificante: Guai se Cadesse in Mani Sbagliate!
Ed ecco colui che ha fatto della Mia Richiesta una Disobbedienza, gestendo i Miei Averi a suo piacimento.
Avendo nascosto la Mia Mina in un fazzoletto, aveva dubitato. Il dubbio lo aveva schiacciato per paura ed è entrato in un Infedele, pur Sapendo e Conoscendo la Mia Parola e Ciò Che Insegnava.
Il Giusto ti Premia.
La Disobbedienza ti Condanna.
La Fede È un Tesoro Che Va Rispettato in Pienezza e Va Divulgata nella Verità del Signore.
Mai Usurpare la Parola del Giusto, perché Troverà Condanna, per lo Scandalo Che Viene Testimoniato ai Piccoli della Fede, da Indurli a Perdere la Via Maestra.
Ecco il Mio Giudizio su tutti coloro che si identificano in un Cammino di Iniquità: a Chiunque Ha, Sarà Dato. Ma, a chi Non Ha, Sarà Tolto anche Quello che Ha.
“Ma, ai miei nemici, che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”.
Ciò a Testimoniare che coloro che Non Hanno Fede, Non Hanno la Vita, ma Solo una Triste Condanna li Attende.
Dopo Questi Insegnamenti, Convertitevi e Credete in Me, Perché Allora Dovevo Ancora Salire a Gerusalemme.
Ma, Dopo Che Tutto si È Adempiuto, non vi restano le giustificazioni: esse Sono di Condanna.
Parola Verace del Signore.
Beati, Chi Ascolta”
(18.11.2025 Martedì. S. Noè, Patriarca. Ss. Romano e Barula).


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