272 Via Crucis. 7 Stazione: Gesù cade una seconda volta. 12/12/2012
272 Via Crucis. 7 Stazione: Gesù cade una seconda volta.

Gesù: “Sì, Figlia, il mio Dolore è dare Dolore al Padre mio”.

Gesù: “Figlia, eccoMi rivolto a Terra come Figlio di Dio. Quale Oltraggio al Pensiero del Padre mio. Sì, Figlia, il mio Dolore è dare Dolore al Padre mio. Come l’Uomo ha potuto scansare la Parola di un Padre e fare così tanto male al suo Figlio?
Così è la rappresentazione di quanto dolore ci può essere per sentirsi padroni dei Figli, delle Sorelle, dei Fratelli, dei Figli di Dio. Chi può giudicare e condannare di fronte alla Purezza della Sorgente?
Beati coloro che non si chiudono alla Grazia dei Cieli, perché distorto è il suo giudizio.
Non c’è Verità se non c’è Dio.
E così sia.
Figlia, meditate quanto dolore davanti ai vostri occhi, quanto Dolore in Me perché avete rinnegato il Padre mio” (05.08.2012 Domenica. Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore. S. Maria della Neve. S. Cassiano di Auten).

Luci sul Messaggio.

1 > Gesù: “Figlia, eccoMi rivolto a Terra come Figlio di Dio. Quale Oltraggio al Pensiero del Padre mio”: vedo Questa Immagine: Gesù Rivolto a Terra: con gli occhi fisici, nell’Umano, è come cogliere tutta l’incredulità: come può il Figlio di Dio non essere Riconosciuto? Come può l’uomo osare tanto?
E poi è come se una Luce si apre e il partire dagli Occhi dell’Anima, dagli Occhi di Gesù e cogliere l’Amore di Gesù. In Quell’Amore scaturisce un Dolore, un Dolore Che arriva Fino allo Sguardo del Padre.
Gesù: “Figlia, il mio Dolore non era l’essere trattato come gli ultimi tra gli ultimi, ma l’Oltraggio che quei Figli stavano facendo al Pensiero di Quel Padre Amore, Che Mi ha mandato per la Salvezza dei suoi Figli”.
Quanta diversità mi fa cogliere Gesù dandomi Luce sullo sguardo umano e sullo Sguardo dell’Anima: ha una Profondità Grandissima, non si ferma a quei gesti immediati, ma va al di là di tutto: del pensiero, del comportamento, della finalità del gesto stesso.
Gesù: “Quel Gesto, Figlia, il non essere riconosciuto, anche Quello è un ripetersi per sempre: così come allora, in molti non sono accolto, non sono riconosciuto.
In Verità ti dico: c’è più Sincerità in quei Figli che Mi combattono nel non volerMi riconoscere, né in quei Figli ipocriti che usano il mio Nome e poi Mi scansano”.

2 > “Sì, Figlia, il mio Dolore è dare Dolore al Padre mio”: Quanto Amore in Gesù verso Quel Padre! Tutto sta subendo, tutto sta permettendo, tutto sta accogliendo con Amore, senza ribellione, pur di non far arrivare il Dolore al Padre suo.

3 > “Come l’Uomo ha potuto scansare la Parola di un Padre”: quanto è stato grande il peccato che l’uomo ha fatto verso Gesù perché, non riconoscendo Lui, non hanno riconosciuto il Padre.
E quale figlio non riconosce il Padre suo?
Quanta cecità e sordità in quell’Essere Umano che ha scansato Dio.
Gesù mi fa cogliere quanto è grave il non riconoscere il suo Camminare sulla Terra, i suoi Insegnamenti, perché significa non riconoscere l’Opera di Dio, il rendere vano Quel Pensiero del Padre nell’averci donato il suo Figlio.
Quanto l’Uomo si sta giocando, non riconoscendo Quel Cammino di Gesù sulla Terra, perché è l’Unica Via Che ci riporta al Padre. Se non si riconosce Lui, non si troverà la Via per tornare al Padre.
Gesù: “Figlia, se gli Uomini capissero Questo!”.

4 > “e fare così tanto male al suo Figlio?”: ancora Gesù, Che mette in evidenza Queste Due Figure: il Padre e il Figlio. E se non si crede al Dire di Quel Dio Che ha pronunciato Queste Parole:

“CHI RICONOSCE ME, RICONOSCE MIO FIGLIO,
CHI RICONOSCE MIO FIGLIO, RICONOSCE ME”.

È come se Gesù mi apre una Profondità e mi dà di cogliere: “Chi ha impresso sul Grande Libro Questa Parola, se non il Padre mio? E se Questa non La si riconosce, come può il Padre mio aver permesso una Tale Incisione? Quella Parola Eterna, Che può scaturire solo dal Padre.
La stoltezza dell’uomo, che usa Dio a sua immagine e somiglianza e non è in Quella Verità Assoluta Che è il Padre mio”.

5 > Così è la rappresentazione di quanto dolore ci può essere per sentirsi padroni dei Figli, delle Sorelle, dei Fratelli”: Gesù mi mostra la schiavitù dell’Uomo, la schiavitù del peccato sull’Uomo, il sentirsi padroni di un suo simile, il non riconoscerlo come Fratello e come Sorella.
Gesù: “Figlia, Questo ero Io sotto gli occhi dei miei Fratelli: il non essere creduto, il non essere riconosciuto.
Quanto si è nell’errore quando l’Uomo giudica partendo da se stesso e non dall’Amore e dalla Libertà Che Dio vi ha fatto Dono”.

5 > “dei Figli di Dio”: Gesù: “Figlia, comprendi? Tutto ciò che è bruttezza, corruzione, sopruso - prigionieri di tanta oscurità - è solo frutto dell’Uomo. Dove regna questo, non osate nominare il Nome di Dio, ma usate il nome del male, cominciate a riconoscere la Vera Identità del Bene. E del male.
Non attribuite e Dio nulla che non sia Amore, perché avete oltraggiato una Verità Divina”.

6 > “Chi può giudicare e condannare di fronte alla Purezza della Sorgente?”: Gesù: “Figlia, il giudizio dell’Uomo, prima di partire dai compromessi, dalla cattiveria, dal tornaconto personale, impari a partire dall’Amore di Dio. Solo così può vedere con Occhi Veritieri e può giudicare solo per riportare sulla Retta Via e non per far finire un Figlio a sprofondare, così come è stato fatto su di Me, portandoMi fino alla Crocifissione,

FIGLIO INNOCENTE DI QUELLA SORGENTE D’AMORE”.

7 > “Beati coloro che non si chiudono alla Grazia dei Cieli, perché distorto è il suo giudizio”: Gesù: “Figlia, il donare di Questi Insegnamenti è per Amore.
Beati coloro che non si chiudono alla Grazia dei Cieli e, perché Questo si adempia, c’è bisogno di Preghiera e Meditazione, solo così può portare Frutto in ogni Uomo”.

8 > “Non c’è Verità se non c’è Dio”: Gesù: “Figlia, la Verità parte dalla Purezza, dalla Limpidezza. Chi possiede Tale Dono, Tale Grazia, Tale Onnipotenza?

SOLO QUELLA SORGENTE DI LUCE.
È DA QUELLA LUCE CHE SCATURISCE
LA VERITÀ ASSOLUTA,
LA VERITÀ ETERNA”.

È come cogliere un’Adorazione: vedo

GESÙ
COSÌ ASSORTO, COSÌ PIENO DI LUCE, RIVESTITO DI LUCE,
CHE TOCCA UN’ALTRA LUCE,
COME A DIVENTARE
UN TUTT’UNO.
ECCO, È COME VEDERE UNA LUCE
CHE VIENE RAPITA DA UN’ALTRA LUCE
E CHE SA DI
AMORE INFINITO.

9 > E così sia”:

10 > “Figlia, meditate quanto dolore davanti ai vostri occhi”: Gesù mi fa cogliere, davanti a Questa sua Lezione, quanto quel gesto, che di continuo lo ripetiamo, perché scansiamo Quel Figlio di Dio, quanto peccato commettiamo.
Se l’Uomo meditasse un po’ di più sui suoi gesti quotidiani, sul suo linguaggio quotidiano, perché tutto ciò che non è nella Luce: non siamo vicini a quel Figlio, Lo scansiamo e, scansando Lui, diamo Dolore al Padre.
Quanta povertà in noi esseri umani, che abbiamo sempre scansato

QUELLA SORGENTE DI PAROLA,

camminando a nostra immagine e somiglianza.
Quanto Gesù ci richiama a meditare su Quel Grande Libro, perché siamo così distanti da Quelle Verità Divine. Quanto si pecca di continuo!
Se si incarna Questo Insegnamento Che Gesù ci ha donato, Gesù mi dona Tutta l’Ampiezza di Questa Visione e quanto l’Uomo è riduttivo nel suo giudicarsi. E vedo con quanta superficialità ci riteniamo nel giusto, ci riteniamo belli, puliti perché Cristiani, perché ascoltiamo una Messa, perché facciamo una Confessione; ma ciò è solo per acquietare la coscienza.
Ma se si scende un po’ in Profondità e ci si comincia a guardare con gli Occhi dell’Anima, Dove le Verità di Dio sono Impresse, quanta Attenzione in più per ogni Figlio.

11 > “quanto Dolore in Me perché avete rinnegato il Padre mio”: alla Fine di Questa Luce mi sento così peccatrice, perché quante volte al giorno scanso Gesù. E, scansando Gesù, do Dolore a Dio, perché la Venuta di Gesù è Pensiero di Dio, Luce Che doveva guidare Tutte le Genti solo per Amore, per tornare Presto in Quelle Braccia Amorevoli.
Gesù: “Figlia, in quanti non riconosceranno Questa Verità, per non chiedere perdono. In quanti contrasteranno Questo Dire, per acquietare le loro coscienze. In quanti si sostituiranno alla mia Parola, per non mettersi in Ginocchio.
Ma a te dico:

QUESTA È PAROLA DEL PADRE MIO.

Chi ha orecchi per intendere, intenda”.


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Cari Fratelli e Sorelle, oggi, nelle Festività di s. Lucia, mi sento di riproporvi un Dono del Cielo: nell’Argomento 115 c’è una Dolce Lezione d’Amore di Santa Lucia.
Pregate, accostatevi all’Argomento e poi, nella Meditazione, spero che in tutti voi nasca una Luce Nuova Che sa di Cammino verso il Cielo.

Con Affetto.
fra Lino
postato da: fra lino 13/12/2012


LUCE 10 > Se l’Uomo meditasse un po’ di più sui suoi gesti quotidiani, sul suo linguaggio quotidiano, perché tutto ciò che non è nella Luce: non siamo vicini a quel Figlio, Lo scansiamo e, scansando Lui, diamo Dolore al Padre. Quanta povertà in noi esseri umani, che abbiamo sempre scansato QUELLA SORGENTE DI PAROLA, camminando a nostra immagine e somiglianza. sto vivendo la concretezza di questo insegnamento..quante volte rispondo male a chi mi è vicino in modo arrogante e nervoso...quante volte scavalco il prossimo e non ho la pazienza di ascoltarlo fino in fondo..quando rispondo di getto, umanamente..e ciò che mi dispiace è che nella Confessione incontro sacerdoti che mi giustificano dicendo che tutto fa parte del carattere ed è difficile cambiare..l'importante è non avere colpe gravi oppure che le bugie a volte possono essere dette a fin di bene...Gesù con la sua SCUOLA DIVINA non mi insegna questo..la bugia piccola che sia è sempre un aver scansato Gesù e questo significa peccato agli occhi di Dio..il Dire di Gesù insegna sempre a non aver paura di nulla e nessuno perchè se si opera nella Luce e Verità sarà Lui stesso a custodirci...per questo, quando si sbaglia, se ci si guarda sinceramente con gli occhi dell'anima scopriremo la verità profonda...cioè quella di aver scansato Gesù e questo è peccato. non esiste nessuna giustificazione...solo il chiedere perdono a DIO...perchè quando davvero e sinceramente ci mettiamo dinanzi a Gesù scopriamo che questo avviene costantemente nelle nostre giornate...Antonietta
postato da: ANTO 16/12/2012


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