590 Gesù: “A chiunque ha sarà dato” (Luca 19, 26). 29/12/2022
590 Gesù: “A chiunque ha sarà dato” (Luca 19, 26).

Dal Vangelo Secondo San Luca.

In quel tempo Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 12 Disse dunque: “Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. 18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. 20 Venne poi anche l’altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; 21 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 22 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi. 24 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci 25 Gli risposero: Signore, ha già dieci mine! 26 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27 E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me” (Luca 19, 11-28).

Luci sul Vangelo.

In quel tempo Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 12 Disse dunque: “Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi” (Lc 19, 11-14) La Portavoce: “Gesù, in Quel Tempo, era Vicino a Gerusalemme e ai Discepoli, Che credevano che il Regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro, raccontò Loro una Parabola.
Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e, quando fece ritorno, chiamò i dieci servi, ai quali diede dieci mine, dicendo di impiegarle fino al suo ritorno.
Nel mentre i suoi cittadini, che lo odiavano, gli mandarono una ambasceria, dicendogli che non volevano che costui regnasse su di loro”.
15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. 18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine”. 19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città” (Lc 19, 15-19) La Portavoce: “L’uomo di nobile stirpe, dopo che fu nominato re, fece ritorno e mandò a chiamare i servi, a cui aveva consegnato il denaro, per vedere cosa aveva guadagnato ciascun servo.
Si presentò il primo e gli disse: “La tua mina ha fruttato dieci mine”.
Gli disse: “Bene, bravo servitore, poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e gli disse: “La tua mina, Signore, ha fruttato cinque mine”.
Gli disse: “Anche tu sarai a capo di cinque città”.
20 Venne poi anche l’altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; 21 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 22 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi. 24 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci 25 Gli risposero: Signore, ha già dieci mine! 26 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Lc 19, 20-25) La Portavoce: “Venne poi un altro servo: “Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto. Avevo paura di te, che sei un uomo severo, che prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato”.
Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, perché conoscevi ciò che sono e non ti sei occupato del mio denaro, mettendolo in banca. Così, al mio ritorno, avrei riscosso gli interessi”.
Così il Signore disse ai presenti, di togliergli la mina che aveva e di consegnarla a chi ne aveva dieci. Dissero: “Ma ne ha già dieci!”.
“Vi dico: a chiunque ha, sarà dato. Ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
Il Signore ci insegna che la Sua Ricchezza va gestita Onestamente, perché la Sua Ricompensa è sempre Pari a come La facciamo fruttare e la Ricchezza di Gesù è la Sua Parola, Che nutre ed è per Questo che non La si tiene nascosta, o nel silenzio.
Ma Ciò Che Egli consegna, si dona anche agli altri, così da compiere Opere Buone, Che parlano d’Amore e si dà Testimonianza a Dio della Sua Generosità e Giustizia”.
“27 E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me” (Lc 19, 27) La Portavoce: “Il Signore è Severo con chi non fa fruttare la Sua Ricchezza e con coloro che non si mettono a Suo Servizio, lamentandosi di non volerLo come Re della propria vita.
Perché chi non accoglie Lui, Che è la Vita, ciò che gli aspetta è la morte umana e spirituale.
Non essere condotti da un Padre è rinnegare il Dono della Vita e consegnarsi nelle mani di colui che vuole la morte dei Figli di Dio.
Dette Queste Cose, Gesù proseguì davanti agli Altri, salendo Verso Gerusalemme”.
(16.11.2022 Mercoledì. S. Margherita di Scozia. S. Geltrude di Helfta).


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