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Maria: “Madre Santissima, Luce del nostro Cammino Divino, benedici i nostri passi, che conducono alle Porte del nostro Signore Gesù. Pòniti sempre dinanzi a noi, così che non ci perdiamo. Dònaci Pace nel cuore e Purezza nell’anima. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.
Mia dolce figlia, questa Preghiera, se detta con Amore, vi proteggerà nel vostro Cammino. Sia per voi inizio di Consacrazione al mattino e alla sera. Grazie, figlia, per il tuo abbandono. E così sia”.


196 Luci sul Grande Libro dell’Apocalisse: Ap 1,1. 25/12/2010
196 Luci sul Grande Libro dell’Apocalisse: Ap 1,1.

Prologo: 1, 1-3.

“Capitolo 1, 1 “Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni” :

Luci su Apocalisse 1,1

Visione.

Vedo una Gradinata: si scende, come se si va ad un sotterraneo e un Profeta Che sta scendendo: è come se Lui sta scendendo verso di me.
Alla sua destra c’è una fune, con tre paletti, per tenersi; invece alla sua sinistra è come se ci sono disegnati dei grafiti neri, come fiori. Il Profeta si chiama Zaccaria. Ed è come se, quando arriva, Lui avanza, cammina e ci stanno delle donne che stanno aspettando.
E c’è un Bambino. È come se è questo Bambino Che fa Scuola ed è Gesù. È un Bambino di 6-7 Anni, a volte un po’ più grande. Ed è un Bambino Biondo: ha tutti Riccioli. È come se Zaccaria ha portato una Pergamena arrotolata. Gesù fa srotolare questa Pergamena ed è come se comincia ad Insegnare e Lui scrive su questa Pergamena, senza scrivere; è come se Lui comincia a narrare una Storia impressa su questa Pergamena. Gesù stava facendo Scuola è come se già stava annunciando.
Io vedo questo Bambino, Che sta parlando con il Sapere di Dio, al posto di Dio e quello che Lui adesso sta lasciando come Rivelazione, sono tutte le Rivelazioni che poi dirà a s. Giovanni. È come se queste Rivelazioni dell’Angelo, le aveva già dette Gesù. È come se Gesù teneva Lezioni Spirituali ai Profeti. Questo suo Spirituale era per gli Angeli e poi ai Profeti dava la Concretezza dello Spirituale.
È come se vedo il Sole e, vicino al Disegno del Sole, c’è un Segnetto, come per indicare il Giorno. Il mostrare Dio come il Sole era come dire: “Non vedete Dio, ma vi ha creato il Sole: è un’Opera di Dio ed è la Fonte per scaldarvi”.
Vedo un Uccellino.
Vedo in mezzo ad un bosco, come se ci sta una capanna e lì ci abita una Vecchia. È come se vedo un paiolo di rame, appeso al fuoco, con una catena e lei, con una catena, gira e rigira. È come se il Sole è Dio. Questo uccello sta a rappresentare quell’uccello che portava quella pagliuzza a Noè, per vedere se c’era l’asciutto, la terra. Invece questa Anziana è come se rappresentasse una Madre delle Lingue e sta girando questo mestolo e dentro a questo tino ci stanno tante razze umane e questa gira, gira: sta mescolando le razze. È come se Gesù volesse far vedere questa Mamma che mescolava questi Colori: era come dire che le Anime non conoscono la separazione, nello Spirituale non c’è la differenza delle Anime. Infatti Dio ha creato la Comunione tra le Anime: non hanno colore, sono uniche; tanti Popoli nelle loro diversità, ma nelle loro Anime sono tutti uguali. Ed è così che voleva Dio; invece poi, nella concretezza, non è stato questo.
Poi Gesù fa il Simbolo di una Stella; è come se tutti dovevamo stare sotto questa Stella; poi è come se fa un Piedistallo, un Pilastro e là poggia la Stella: è come se questo rappresenta l’Albero della Vita. L’Albero, come Simbolo della nostra vita, una volta ha forma di un Piedistallo: ci aveva messi sopra un Piedistallo, ci aveva elevato sopra il materiale e sopra di noi aveva messo una Stella, a custodia dell’Uomo, come simbolo di Luce. È tutto così strano, si alterna: una volta l’Uomo prende la forma dell’Albero, una volta la forma di questo Piedistallo, con questa Stella sopra.
Poi c’è una pietra, una pietra bianca e su questa pietra è come se ci stanno tante armi diverse: le frecce, un arco, la clava, un martello, una pala, tanti attrezzi in miniatura. Da questa pietra è come se comincia il materializzarci, l’attingere dalla terra; è da ciò che ti dona la terra, che abbiamo cominciato a sfruttare tutto il materiale.
Adesso è come se c‘è un mucchio di legna che arde e attorno ci stanno tanti tipi di animali: le scimmie, i leoni, le pecore, tutti i tipi di animali, perfino le galline, le papere. È per farci cogliere la Grandezza del Creato e questi animali sono tutte cose che passano: la differenza di ciò che noi sfruttiamo umanamente; mentre l’Eterno: le stelle il sole, la luna i pianeti: è come se sono lì da sempre.
Vedo come se sono dei passaggi, il ripercorrere della Storia, che cosa si è cominciato a scaturire dal non compimento di questi Insegnamenti di Dio.
Ora vedo dei tronchi di alberi: sono secchi, incavati dentro e, dentro a questi tronchi, ci sta l’acqua, l’acqua che scorre.
Adesso è come se vedo un mercato di altri tempi, dove ci stanno le stoffe, ci sta un banchetto con le galline, uno con tanta uva e, in mezzo a questo mercato, passano i guerrieri, i soldati romani e portano degli uomini, con delle catene.
Adesso vedo due soldati, che trascinano Gesù: è tutto Sanguinante; Lo portano davanti a Pilato. Da questo scambio, da questo incontrarsi e scontrarsi delle persone, da questo mercanteggiare comincia a venire fuori la stoltezza dell’Uomo, la cattiveria, lo scontro tra gli Uomini. E, dalla malvagità del male, la Risposta di Dio, con la Venuta di Gesù: un Maestro Saggio, Che arriva dai Cieli.
Adesso vedo la luna: da una parte vedo tanta acqua chiara: è come se questa luna è mezzo bianca e mezzo nera e, dall’altra parte vedo il deserto. È come se in mezzo a questo deserto ci sta un campo con tanti alberi anneriti, spogli, sporchi, un cimitero di alberi, sembra. Colgo il deserto interiore dell’Uomo: questa freddezza, questa oscurità e colgo che Gesù paragona questi alberi alla morte che ci portiamo dentro.
Rivedo sotto a questa cantina e queste donne che stanno lì, piangono. Sento che sta arrivando un Uomo e si chiama Bartolomeo; sta scendendo quei gradini e porta in mano una palla di bronzo e sopra ci sta appoggiata una Candela Accesa.
Poi scendono Romolo e Remo: è come se in mezzo a loro ci sta questa lupa. Vedo i regnanti. Colgo i cambiamenti del futuro: non più gli Insegnamenti della Perfezione, della Sapienza di Dio, ma l’evolversi della contrarietà della normalità: una lupa che si sostituisce al Seno di una Madre, la lupa che si sostituisce al latte di una pecora, di una mucca; un figlio che si nutre di latte artificiale, un figlio che viene allevato da una famiglia omosessuale, che viene nutrito da medicinali: il cambiamento della terra e degli uomini, il fare da sé, scansando gli Insegnamenti di Dio.
Gesù sta mostrando ai suoi Discepoli, a questi che stanno alla sua Scuola: porta in Mano la palla di bronzo e la Candela: è come annunciarGli: “Ormai il Mondo fa a meno di Dio, si sente già sovrano”: è come se stanno dando origine a questa nuova era. Il Mondo che si comincia a staccare dallo Spirituale, con tutta la sua consistenza, con tutta la sua pesantezza, la sua bruttezza (il bronzo, metallo che diventa sempre più scuro). La Candela è la Luce che veglia al di sopra, con Rispetto e Libertà.
Quella Fiammella accesa è lo Sguardo di Dio, Che veglia sul Mondo, lasciando che il Mondo faccia i suoi passi.
Poi c’è Gesù e Giovanni. È come se Gesù avesse lasciato Testimonianze, da dare poi a Giovanni.
Poi arriva questo Uccellino ed è come se ha questo Ramoscello d’Ulivo in bocca e lo porta a s. Ignazio, come Messaggio dello Spirito Santo. È come a ridonare un po’ di Bellezza a questo popolo, a questi Romani, a questa città, che è già sporca. È come se il peccato già primeggia sulla Terra. L’Uccellino, come al tempo di Noè andò in Missione per trovare la Terra Ferma, per dare Inizio ad una Nuova Civiltà, così questo Uccellino, con il Ramoscello, Segno di Pace, Segno di un Nuovo Inizio, porta quel Ramoscello a s. Ignazio, Segno di una Nuova Pace, di un Nuovo Inizio, per la Difesa del Cristianesimo, nel Periodo in cui Roma viveva la riforma di Lutero.
Adesso è come se arrivano delle romane, sento: le sabine. Portano una coppa d’oro e dentro c’è un pasto caldo, una minestra. È come se il benessere comincia a prendere il posto di questo Vino dentro le coppe: lo Spirituale viene sostituito da questi cibi succulenti. La Coppa d’Oro: non più Oggetti Preziosi per contenere lo Spirituale, la Sacralità, ma cominciare a riempirli di cibo: lo scansare il Sacro per l’umano.
Vedo dei Pastori che scendono è come se portano un Agnello, cotto allo spiedo. L’importanza di questo Agnello, di questa Spiritualità. L’Agnello è un qualcosa di Divino, di Sacro; poi viene sminuito, viene mangiato.
C’è un Bimbo che scende, Marcellino e, in mano, ha la fionda ed è tutto contento con questa fionda in mano. Il volersi riavvicinare alla Bellezza, alla Piccolezza, alla Fanciullezza. E poi, nello scorrere del tempo, vedere l’Uomo, le sue armi, tutto questo benessere, tutta questa ricchezza, la cupidigia. La Piccolezza di questo Bimbo, che arriva con questa fionda, a significare l’innocenza, la povertà. Marcellino è un altro Insegnamento di Gesù ai Discepoli: il vedere nel Compiuto di Dio.
Adesso scende una Donna Incinta: è s. Elisabetta. È come se Dio mettesse nuovamente un Sigillo alla sua Grandezza: Lui dà la Vita, Lui introduce la Vita sulla Terra. Lo Sguardo di Dio sulla sua Creatura, la Piccolezza, la Semplicità che va premiata: un Bimbo. I tanti Anni vissuti da s. Elisabetta nella Piccolezza, nella Semplicità, nel Desiderio di una Nuova Vita. Il Donare di Dio, la Grazia di fronte all’impossibile umano.
Adesso è se come il portone si chiude e mettono due bastoni incrociati, per chiudere questa porta di legno. Adesso cominciano a dividere quello che hanno portato: vedo tutta la concretezza umana, tutto ciò che fino ad ora è stato narrato, quell’uccello, quella minestra dentro la coppa, gli animali, il focolaio, la fionda, la rassegnazione, il piedistallo, la palla di bronzo, tutto ciò che è pochezza, limite umano; ma dietro a questo narrare concreto c’è tutto un Insegnamento Spirituale: il vedere con gli Insegnamenti di Gesù, il costruire nell’Amore, l’avanzare Giusti e Saggi. Ora colgo che, dove si accoglie l’Intervento di Dio, dove riposa il suo Sguardo c’è di nuovo questa Comunione.
È come se, fin qui, era stato guidato da Dio e come se ha chiuso le porte Dio, è come se questo era il Mondo inventato da Dio, il resto, invece, era il pensiero umano.
È come vedere prima la nudità, la miseria, la semplicità delle cose e la Ricchezza allo stesso tempo, quella Piccolezza, quella Bellezza, quel sollevarci da terra, quel custodire il suolo dove poggiamo i piedi e custodire il Capo con una Stella.
È come se vedo la Bellezza di dove camminano e la Grandezza, che si chiude sopra i Cieli e la Terra. Lo Sguardo di Dio sulla Terra e lo Sguardo nel tempo dell’Umanità, di quello che sarebbe successo (25.12.2010 Santo Natale di nostro Signore Gesù Cristo).

Luci sulla Visione.

1 > “Vedo una Gradinata: si scende, come se si va ad un sotterraneo e un Profeta Che sta scendendo: è come se Lui sta scendendo verso di me” : prima vedo questa Gradinata, con questo Profeta Che scende e poi è come se viene verso di me, perché parte dall’Alto.
Gesù: “Sono i Cieli Che si aprono e si donano. Tutto Ciò che viene narrato ha Origine dai Cieli. È Tutto sotto lo Sguardo del Padre. C’è Tutto impresso: il narrare del Padre, la Sapienza del Padre, Dolce Dono per l’Umanità, fatto di Verità, di Giustizia, di Luce. E così sia!”.

2 > “Alla sua destra c’è una fune, con tre paletti, per tenersi; invece alla sua sinistra è come se ci sono disegnati dei grafiti neri, come fiori. Il Profeta si chiama Zaccaria. Ed è come se, quando arriva, Lui avanza, cammina e ci stanno delle donne che stanno aspettando” : vedo questo Profeta che scende questi Gradini e vedo un luogo un po’ impervio, perché Lui sta annunciando la Vera Fede. Zaccaria parla di un Profeta Che istruirà le Genti: questo Profeta ha avuto una Grazia Speciale dal Padre, il Pensiero del Padre Che si è fatto Concretezza; sta parlando di Giovanni, nato dal Grembo di s. Elisabetta, in Condizioni di Grazia.
Zaccaria porta la Testimonianza a queste Donne, che si sono riunite per ascoltare la Parola di questo Profeta, alle quali viene ridato un Filo di Speranza: il credere che a Dio nulla è impossibile.
Sono Donne sterili, ma che sono affamate di un Amore Vero queste Donne che si ritrovano in questo luogo un po’ oscuro dove, su quelle pareti scure, segnate dal tempo, loro hanno disegnato questi fiori. Avevano questo buio dentro, ma con il Dire di Zaccaria, in loro stava tornando il fiorire, il fiorire della Speranza e dell’affidarsi al Padre Celeste, l’aprire la Via della Comunione con i Cieli.
Gesù: "E così sia!”.

3 > “E c’è un Bambino. È come se è questo Bambino Che fa Scuola ed è Gesù. È un Bambino di 6-7 Anni, a volte un po’ più grande. Ed è un Bambino Biondo: ha tutti Riccioli. È come se Zaccaria ha portato una Pergamena arrotolata. Gesù fa srotolare questa Pergamena ed è come se comincia ad Insegnare e Lui scrive su questa Pergamena, senza scrivere. È come se Lui comincia a narrare una Storia impressa su questa Pergamena. Gesù stava facendo Scuola è come se già stava annunciando” : colgo come se Dio, mandando Gesù sulla Terra, anche se Gesù si era spogliato della sua Divinità, però il Padre istruiva l’Anima di Gesù attraverso questi Profeti; ecco perché quella Pergamena si scriveva senza scrivere: Dio istruiva Gesù attraverso i Profeti, nella sua Anima: è come se stanno imprimendo tutta la Storia nell’Anima di Gesù.
Gesù, nel Corso della sua Vita, è stato istruito da questi Profeti e, a sua volta, Lui istruiva i suoi Discepoli e le sue Genti. È come se Gesù, anche se si era spogliato della sua Divinità, ma la sua Anima aveva una tale Ricchezza, perché viveva la Comunione Piena con Tutti i Cieli: era come se venisse accompagnato ed istruito di Continuo non soltanto dai Profeti, Che Dio aveva istituito di Grazia, prima di Gesù, ma anche dagli Angeli.
Gesù, come Uomo Incarnato, doveva contare sulle sue Forze; ma, come Anima Prescelta da Dio, aveva ogni sorta di Protezione: Dio operava in Lui in Pienezza. Dio si serviva di ogni Mezzo dei Cieli, per custodire l’Anima di Gesù, perché nulla potesse sporcare quell’Anima o raggiungerLa, perché attraverso quell’Anima doveva compiersi il Pensiero del Padre: è quell’Anima Che doveva essere Specchio per tutta l’Umanità, nei Secoli dei Secoli.

4 > “Io vedo questo Bambino, Che sta parlando con il Sapere di Dio, al posto di Dio e quello che Lui adesso sta lasciando come Rivelazione, sono tutte le Rivelazioni che poi dirà a s. Giovanni. È come se queste Rivelazioni dell’Angelo, le aveva già dette Gesù. È come se Gesù teneva Lezioni Spirituali ai Profeti. Questo suo Spirituale era per gli Angeli e poi ai Profeti dava la Concretezza dello Spirituale” : colgo come se Gesù, quando Lui parlava, quando Lui faceva Lezioni del Sapere del Padre, Lui non parlava solo alla Terra, ma dava Lezioni anche ai Cieli: Tutti ascoltavano Gesù. C’era questo Scambio Reciproco: era come se Zaccaria e gli Altri Profeti avevano il Sapere di Dio, ma in Gesù avevano la Sapienza del Futuro. Era come una Scuola Che continuava attraverso Gesù e Loro ne partecipavano.
Colgo Tutta la Grandezza di Gesù: è come cogliere Dio Che si fa Piccolo su questa Terra, ma la sua Grandezza: che Tutto Ciò che arrivava attraverso la sua Anima ha un Cammino di Luce, Che investe Cielo e Terra. Gesù si è spogliato della sua Divinità, ma è rimasto sempre Tutt’Uno con Dio. Per questo Gesù dice: “Chi riconosce Me, riconosce il Padre e chi riconosce il Padre, riconosce Me”. Vedo Dio come Luce: è come se da questa Luce si stacca un Pezzo di Luce, è Gesù, Che poi ritorna alla Luce.

5 > È come se vedo il Sole e, vicino al Disegno del Sole, c’è un Segnetto, come per indicare il Giorno. Il mostrare Dio come il Sole era come dire: non vedete Dio, ma vi ha creato il Sole: è un’Opera di Dio ed è la Fonte per scaldarvi” : in tutti questi Passaggi: colgo quanto Dio ci abbia riempito di Prove, di Prove Concrete, per dare stabilità alla Fede, al Vero Cristiano.
Quanto Dio ci conosce! E quanto riconosce che in ognuno di noi c’è un po’ di s. Tommaso. Quel Sole che Lui ha creato, non sappiamo quando, non sappiamo come l’ha creato ma, attraverso una sua Volontà, noi ci scaldiamo. E il Calore è Concretezza. Ha creato le Stelle: non sappiamo come, non sappiamo quando, ma esse ci illuminano e la Luce è Concretezza. È vero quando diciamo: “Dio non è mai apparso all’Uomo, non ha mai abbracciato un suo Figlio”, ma quanto ci ha donato! Ma quanto ci ha istruito! Ma quanto è Presente! E questa è Concretezza.
Dio è Invisibile, ma le sue Opere esistono, danno Frutto di Sazietà. È come se mi passano tante domande: chi ha inventato il Cielo? Chi l’ha colorato d’Azzurro? Chi ha inventato le Stelle? Chi le ha dato quella Forma? Chi ha creato la Luna? Chi ha creato i Pianeti?
Gesù:”Se l’uomo si dà tante soluzioni, per come si è creata la Terra, Io torno a chiedere”: vedo una Luce Immensa: “Chi ha creato Tutto Ciò che è nei Cieli?”.
In un attimo è come se Dio mi fa vedere quanto siamo impreparati e ci sentiamo così sapienti. Quanta tenerezza! E quanta tristezza! Se per un attimo ci guardassimo con gli Occhi di Dio, quanta povertà in ognuno di noi, solo perché ci siamo allontanati dagli Insegnamenti di Dio, attraverso Gesù. È tutto a causa del peccato che ci ha raggiunti, rendendoci stolti. Quanta iniquità nell’uomo!

6 > “Vedo un Uccellino” : è come vedere attraverso gli Occhi di Dio: Lui, Padre, non solo per l’Essere Umano, ma Padre di Tutto il Creato.
Noè ascolta la Voce del Padre e costruisce l’Arca, Noè che si avventura su queste acque, confidando nel Signore e questo Noè, disarmato, che si serve di questo piccolo animaletto, l’uccellino, per trovare risposta alla sua Salvezza.
Come Dio dimostra all’Uomo che Tutto Ciò che Lui ha creato, va solo amato: che l’Uomo non si senta più grande neppure dell’essere più piccolo, perché in essi si può trovare la Salvezza, se è Dio Che guida Tutto.
È come se in Dio vedo tutta la differenza, quando dice: “Non grandi paroloni, ma parole semplici, che dicano tanto. Non grandi opere, se non costruiscono Amore. non vincitori, se la vittoria non dà Bellezza”. Di fronte alla capacità dell’uomo, la grandezza di Noè: un piccolo uccellino gli ha parlato di Salvezza, ha portato a Lui non solo il suo ritorno, ma il ramoscello, per dare Pace: la loro Salvezza era vicina.

7 > “Vedo in mezzo ad un bosco, come se ci sta una capanna e lì ci abita una Vecchia. È come se vedo un paiolo di rame, appeso al fuoco, con una catena e lei, con una catena, gira e rigira. È come se il Sole è Dio. Questo uccello sta a rappresentare quell’uccello che portava quella pagliuzza a Noè, per vedere se c’era l’asciutto, la terra. Invece questa Anziana è come se rappresentasse una Madre delle Lingue e sta girando questo mestolo e dentro a questo tino ci stanno tante razze umane e questa gira, gira: sta mescolando le razze. È come se Gesù volesse far vedere questa Mamma che mescolava questi Colori: era come dire che le Anime non conoscono la separazione, nello Spirituale non c’è la differenza delle Anime. Infatti Dio ha creato la Comunione tra le Anime: non hanno colore, sono uniche; tanti Popoli nelle loro diversità, ma nelle loro Anime sono tutti uguali. Ed è così che voleva Dio; invece poi, nella concretezza, non è stato questo” : è come se Gesù mi mostra che tutte le diversità che l’Uomo ha creato sulla Terra: di razza, di linguaggio, i ceti sociali e poi lo scontrarsi, il fronteggiarsi: Fratello contro Fratello, il voler primeggiare, distinguendosi dal Fratello di un’altra razza, di un altro ceto: quante guerre vane, che hanno creato solo divisioni, odio.
E Gesù dice: “Figlia, se l’Uomo capisse che esiste un Unico Padre e un’Unica Madre, che i Figli che Dio ha creato a sua Immagine e Somiglianza, non possono essere diversi da Quella Madre e da Quel Padre. Nel Regno di Dio non ci saranno distinzioni, perché davanti a Dio si presenterà l’Anima e l’Anima è Trasparente, l’Anima è Amore”.
Quanto è stato vano tutto il nostro vivere, partendo dalle nostre conoscenze, dal nostro giudizio, dal nostro cammino! Se ognuno di noi avesse seguito gli Insegnamenti del Padre, quante cose, quanti errori non sarebbero stati commessi. Dio ci ha insegnato, attraverso Gesù che, come Buon Pastore, raduna il suo Gregge, mentre l’Uomo continua a separare.
Gesù: “Figlia, chiedo a voi: chi segue gli Insegnamenti del Padre? Davanti ai suoi Occhi c’è solo disubbidienza”.
Rivedo l’Immagine di Gesù, davanti a quella donna e Lui Che scrive sulla sabbia. E poi Gesù dice: “Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Figlia, quando ti parlo che per i Cieli nello Spirituale non ci sono distanze: il Linguaggio di Dio è Eterno e, in quell’Eterno è sempre presente l’istante, ma per voi questo non è presente, perché non credete”.

8 > “Poi Gesù fa il Simbolo di una Stella; è come se tutti dovevamo stare sotto questa Stella; poi è come se fa un piedistallo, un pilastro e là poggia la Stella: è come se questo rappresenta l’Albero della Vita. L’Albero, come Simbolo della nostra vita, una volta ha forma di un piedistallo: ci aveva messi sopra un piedistallo, ci aveva elevato sopra il materiale e sopra di noi aveva messo una Stella, a custodia dell’Uomo, come simbolo di Luce. È tutto così strano, si alterna: una volta l’Uomo prende la forma dell’Albero, una volta la forma di questo piedistallo, con questa Stella sopra” : Gesù dice: “Figlia, quando il Padre dava Insegnamenti a Giovanni attraverso lo Spirito Santo, dava come Immagini: Concretezze, ma vissute nell’Antichità, perché egli potesse capire.
Ora il Signore sta donando gli stessi Insegnamenti, ma sta riportando le Immagini ai vostri tempi. E questa Visione sta a significare quell’Albero della Vita che Dio aveva donato come Esempio di Vita, che genera Frutti, la Ricchezza dell’Uomo”.
È come se nell’Albero c’è uno svilupparsi Progressivo: il suo germogliare sotto terra, la sua crescita, il nutrimento che poi è visibile se questa pianta ha sazietà, se l’Uomo ha la sua Sazietà ci saranno Buoni Frutti, ci sarà una Vita Degna: la Prosperità della Fede, il Nutrimento dell’Amore.
Ciò che è divenuto l’Uomo oggi è questo pilastro, questa durezza, questo costruirlo a sua immagine e somiglianza; e, nonostante che non porta frutti, non genera ricchezza, ma solo tanta, tanta povertà, tanta siccità, quest’Uomo che è diventato arido e freddo, che non nutre se stesso e non nutre gli altri.
Eppure il Padre, nella sua Infinita Bontà, ha posto su di essi una Stella sempre in attesa e pronta a guidare alla Retta Via. Il mondo può avanzare, il mondo ha i suoi cambiamenti, possono cambiare le immagini, possono esserci dei progressi, ma lo Spirituale era Presente nell’antichità, così come è Presente al giorno d’oggi.
Il ripetersi di generazione in generazione, ma quanto questo cammino porta ad alimentare sempre di più il male, perché l’Uomo continua a rimanere cieco e sordo, perché l’Umanità è priva d’Amore, non è più in grado di riconoscere la Presenza di Dio.
Gesù: “Se l’Uomo capisse quanto i Cieli vegliano sulla terra e quanto lo Sguardo del Padre vuole donare, illuminare, ma non viene accolto”.

9 > “Poi c’è una pietra, una pietra bianca e su questa pietra è come se ci stanno tante armi diverse: le frecce, un arco, la clava, un martello, una pala, tanti attrezzi in miniatura. Da questa pietra è come se comincia il materializzarci, l’attingere dalla terra; è da ciò che ti dona la terra, che abbiamo cominciato a sfruttare tutto il materiale” : Dio aveva creato la Terra per essere lavorata dall’Uomo, perché in essa scaturisse il nostro sostentamento. Ha creato le pietre, perché fosse riparo per l’Uomo: vedo delle grotte, delle caverne e cogliere proprio come Dio aveva creato nella Bellezza.
Invece Adesso Dio mi fa vedere come l’Uomo ha sfruttato in maniera diversa Ciò che Dio ha creato. Non fidandosi di Dio, l’Uomo si è cominciato a creare le sue prime armi di difesa, il cogliere già quell’inizio dell’allontanarsi da quel Padre Buono.
Quanto il peccato dell’Uomo ha distorto Tutte le Verità di Dio: ogni Dono l’Uomo l’ha reso scempio. Quanto quei Doni scaturiti dall’Amore, donati all’Uomo, li ha indirizzati verso la malvagità, arricchendo il regno del male, allontanandosi sempre di più dal Regno di Dio.

10 > “Adesso è come se c‘è un mucchio di legna che arde e attorno ci stanno tanti tipi di animali: le scimmie, i leoni, le pecore, tutti i tipi di animali, perfino le galline, le papere. È per farci cogliere la Grandezza del Creato e questi animali sono tutte cose che passano: la differenza di ciò che noi sfruttiamo umanamente e l’Eterno: le stelle il sole, la luna i pianeti e come se sono lì da sempre” : Gesù mi fa cogliere l’evoluzione del regno animale. Quanti cambiamenti, quante specie, quante diversità, proprio questo cammino nell’evolversi e cogliere proprio il materializzarsi delle cose, tutti i mutamenti, tutti i cambiamenti, tutti per mano dell’Uomo. E questo non accontentarsi mai.
Dio aveva dato in sovrabbondanza anche le creature animali ma l’Uomo, che scavalca Dio di continuo, alla fine crea solo crudeltà.
Gesù adesso mi fa spostare lo sguardo nei Cieli e Dio, Che può Tutto, è stato così Amore da aver creato i Cieli, le stelle, la luna, il sole e a farlo Eterno. I Cieli che si accontentano e la Terra che non si appaga mai.
Colgo la Fedeltà di Dio e la sua Continuità, il Rispetto delle Cose che Lui ha pensato, non le modifica, non le rinnega, ma le lascia Verità Assolute. E il Rispetto di Dio verso il Compiuto, quel Compiuto Eterno, Specchio per gli Uomini. Dio non delude mai, tiene Fede sempre alle sue Promesse.

11 > “Vedo come se sono dei passaggi, il ripercorrere della Storia, che cosa si è cominciato a scaturire dal non compimento di questi Insegnamenti di Dio” : ho davanti l’immagine di questo fuoco e tutte queste specie di animali, così diversi gli uni dagli altri, ma non hanno niente che li accomuna. Questo focolaio sta a rappresentare la fine della fiamma, la cenere.
E il capire la diversità tra questi animali e l’Uomo: in esso Dio ha stabilito un tempo, un tempo per giacere sulla terra; per l’Uomo ha stabilito il tempo per giacere sulla terra, ma di innalzarsi con l’Anima ai Cieli e vivere l’Eterno. Questa immagine non è altro che la Visione di quella spiegazione che per tanti secoli ha turbato gli scienziati.
E Gesù, nella sua Piccolezza, ci fa cogliere Questo: “Se l’Uomo, che sostiene che le mie Creature derivano dalla scimmia: che senso avrebbe l’esistenza dell’inferno, del Purgatorio e del Paradiso? Visto che, se si tratta di animali, l’animale giace per sempre sulla terra, perché non gli ho fatto Dono dell’Anima, perché in esso l’Uomo trovasse il nutrimento materiale.
Quanto tempo l’Uomo spreca a cercare cose che Dio ha già donato in Sazietà e Sapienza.
Figlia, se l’Uomo meditasse sulle Parole Eterne e non sul suo pensiero! Quanta Verità si è perso l’Uomo nel corso del tempo”.

12 > “Ora vedo dei tronchi di alberi: sono secchi, incavati dentro e, dentro a questi tronchi, ci sta l’acqua, l’acqua che scorre” : il cogliere Dio come Maestro Perfetto: tutto ciò che l’Uomo ha inventato, ha avuto origine dalla Creazione di Dio. Mentre Dio operava nella Semplicità, rispettando la Natura, lasciando che la natura facesse il suo corso. Questo albero incavato ha fatto il suo corso: è caduto e il tempo l’ha seccato, l’ha aperto e si è predisposto ad accogliere l’acqua per farla scorrere.
La Bellezza della Natura, che offre la sopravvivenza agli animali e all’Uomo e l’Uomo che ha distrutto tutta questa Bellezza, questa Opera di Tenerezza, perché era Tutto Gratuito. La Natura offriva dei Privilegi. La Saggezza di Dio, Presente anche nelle Piccolezze.
Da quell’immagine di quel tronco Gesù mi fa cogliere i passaggi fino al giorno d’oggi. Mentre il guardare quel tronco e l’acqua che scorre è un’Immagine di Bellezza, proprio di Semplicità, d’Innocenza e, man mano che l’Uomo ci ha messo le mani, diventa sempre più pesantezza, più bruttezza, più pretesa, più conquista, più superbia e più denaro.
È come se da quella Bellezza di Dio, l’Uomo ha portato tutto all’estremo della bruttezza. Il cogliere una Leggerezza Iniziale e una pesantezza odierna.

13 > “Adesso è come se vedo un mercato di altri tempi, dove ci stanno le stoffe, ci sta un banchetto con le galline, uno con tanta uva e, in mezzo a questo mercato, passano i guerrieri, i soldati romani e portano degli uomini, con delle catene” : vedo la Nudità dell’Uomo e della Donna, quando Dio l’ha creato e prima che s’introducesse il peccato, quella Nudità era rivestita di tanta Grazia, Tanta Bellezza, da non far scalpore, perché c’era la Bellezza dell’Innocenza.
Poi è arrivato il peccato e di lì tutte le conseguenze: questi corpi che cominciano a diventare vergogna, questa necessità di coprirsi. E anche qui Gesù mi fa cogliere il coprirsi di foglie, di pelli, fino ad arrivare a questo mercato di stoffe, dove il peccato s’inserisce sempre di più, dove c’è la lotta, questa conquista per coprirsi, fino ad arrivare a rubare.
E, più si va avanti e più è dolore e più è sofferenza e più si arriva al sopraffare, all’essere sopraffatti, ai padroni e ai servi, ai rumori di catene, che richiama la sofferenza. Il cambiamento dell’Uomo: il ricco e il povero, il potente e lo schiavo e il separare di queste classi sociali: non più tutti Fratelli, ma Fratello contro Fratello. Il potere. La supremazia, la ricchezza, l’odio, la vendetta, la pienezza del male sulla Terra.
L’Occhio di Dio Che corre ai Ripari: il Sacrificio del Figlio, per allontanare le tenebre dal suo Creato.

14 > “Adesso vedo 2 soldati, che trascinano Gesù: è tutto Sanguinante; Lo portano davanti a Pilato. Da questo scambio, da questo incontrarsi e scontrarsi delle persone, da questo mercanteggiare comincia a venire fuori la stoltezza dell’Uomo, la cattiveria, lo scontro tra gli Uomini. E, dalla malvagità del male, la Risposta di Dio, con la Venuta di Gesù: un Maestro Saggio, Che arriva dai Cieli” : l’Amore di Dio, Che non poteva lasciare i suoi Figli nelle mani del loro peccato; nella sua Infinita Bontà ci ha donato il Salvatore, Colui Che si è spogliato della sua Divinità, per esserci d’Esempio, per farci da Maestro nell’Umiltà, nella Sofferenza, nel Dolore, nell’Ingiustizia.
Quanto è stato Breve il Cammino di Gesù, ma quanti Insegnamenti e quanto Frutto. Ancora la stoltezza dell’Uomo, che si gestisce da solo, ripagando quel Sacrificio su quella Croce con l’affronto di scegliere la sua via.
Gesù, Che ha dato la sua Vita, Che ha assunto su di Sé tutti i nostri peccati, Che ci ha riaperto le Vie dell’eterno: un Dolce Dono Concesso dal Padre.
E ancora la stoltezza dell’Uomo di non seguire quell’Unica Croce, ma di prendere la via del male, per coronarsi re su questa terra, ma schiavo nell’eterno, perché sarà il buio a fare da padrone su tutti i peccatori.
Gesù: “Beati coloro che hanno scelto la Via della Croce su questa Terra, perchè siederanno a quel Banchetto Insieme al Padre”.

15 > “Adesso vedo la luna: da una parte vedo tanta acqua chiara: è come se questa luna è mezzo bianca e mezzo nera e, dall’altra parte vedo il deserto. È come se in mezzo a questo deserto ci sta un campo con tanti alberi anneriti, spogli, sporchi, un cimitero di alberi, sembra. Colgo il deserto interiore dell’Uomo: questa freddezza, questa oscurità e colgo che Gesù paragona questi alberi alla morte che ci portiamo dentro” : Gesù, per insegnarci la Bellezza della Luna parte dall’Alto. Egli non ha mai attinto dalla terra, ma sempre dai Cieli: l’attingere dalla Luce porta sempre Specchio, è un riflettersi nella Limpidezza, il Riflesso tra i Cieli e la Terra.
Questa Luce Interiore, che non è fine a se stessa su questa Terra, ma che si riflette nelle Luci dei Cieli: la Comunione che si crea tra una Luce e un’altra Luce. Quando Gesù dice che le bruttezze della Terra danno Dolore ai Cieli: attraverso questa immagine Gesù mi fa cogliere che se dentro l’Uomo c’è questo deserto, c’è questa cenere, non è buio solo fine a se stesso, ma dà tristezza a quelle Luci che stanno nei Cieli. Il buio interiore lo colgo un po’ di buio nella luce della luna, perché Dio tiene ai Cieli, così come tiene alla Terra.
Quanta Comunione tra i Cieli e la Terra: l’Uomo non lo comprende e cammina per conto suo, con lo sguardo rivolto in basso. E c’è così tanto bisogno di sollevare gli occhi ai Cieli, perché torni quell’Armonia, quella Pace sulla Terra e nei Cieli.

16 > “Rivedo sotto a questa cantina e queste donne che stanno lì, piangono. Sento che sta arrivando un Uomo e si chiama Bartolomeo; sta scendendo quei gradini e porta in mano una palla di bronzo e sopra ci sta appoggiata una candela accesa” : il pianto di queste Donne è un pianto di dolore, perché già sanno che il Figlio di Dio non sarà accolto sulla Terra. Stanno vivendo, stanno partecipando già del Dolore della Venuta di Gesù e quella palla di bronzo che porta Bartolomeo non è altro che la durezza del mondo, nell’accogliere quella Luce Santa.
Ma quella Luce Santa si accenderà e avrà la Gloria sul mondo.
Non all’Uomo le Sorti di Gesù, ma Tutto Ciò che aveva stabilito il Padre suo ha il suo Compimento.
E colgo che la ricchezza del mondo non è quella palla di bronzo, quella ricchezza materiale, ma quella Fiammella accesa, Luce che illumina la Via di Bartolomeo e che condivide quella Luce, consolando il pianto di quelle donne.
Bartolomeo: “Non guardate, Donne, la durezza del mondo, ma la Luce che è posta su di esso. Consolate le vostre lacrime, perché in quella Luce non c’è vendetta, ma Perdono”.
Il Compiuto visto con gli Occhi di Dio.

17 > “Poi scendono Romolo e Remo: è come se in mezzo a loro ci sta questa lupa. Vedo i regnanti. Colgo i cambiamenti del futuro: non più gli Insegnamenti della Perfezione, della Sapienza di Dio, ma l’evolversi della contrarietà della normalità: una lupa che si sostituisce al seno di una Madre, la lupa che si sostituisce al latte di una pecora, di una mucca, un figlio che si nutre di latte artificiale, un figlio che viene allevato da una famiglia omosessuale, che viene nutrito da medicinali: il cambiamento della terra e degli uomini, il fare da sé, scansando gli Insegnamenti di Dio” : quanti Insegnamenti sotto lo Sguardo di Dio. Vedo l’Amore di una Donna che depone questi due Bambini su un letto di un fiume e l’accompagnare di questo Amore, che giunge ai Cieli.
E i Cieli Che si fanno Madre, che si fanno Mano Tesa per queste Creature, Dio Che dona Soluzioni all’Amore. Mentre l’Uomo, che con la sua mente inventa soluzioni materiali e il risultato finale è sempre avvolto da mille problemi.
Le Soluzioni dell’Amore donano solo frutti di Libertà: Dio che si fa Mano Tesa fino all’ultimo istante del bisogno e poi lascia la Libertà, quel Libero Arbitrio di condurre la propria esistenza come meglio la si riconosce. Dio, che non chiede mai ricompensa per i suoi Gesti; l’Uomo, che le chiede di continuo, e non è mai appagato.
Quando Dio dice: “La Spiritualità è Concretezza, è sempre Presente”, è l’Uomo che non la riconosce perché distante da Dio. Dio insegna di continuo, perché è sempre Presente, ce lo comunica di continuo, ci dà Luci di continuo, ci insegna di continuo, ma l’Uomo, nella sua indifferenza, non è mai pronto ad accogliere, ad ascoltare.

18 > “Gesù sta mostrando ai suoi Discepoli a questi che stanno alla sua Scuola: porta in Mano la palla di bronzo e la candela: è come annunciarGli: “Ormai il Mondo fa a meno di Dio, si sente già sovrano; è come se stanno dando origine a questa nuova era. Il Mondo che si comincia a staccare dallo Spirituale, con tutta la sua consistenza, con tutta la sua pesantezza, la sua bruttezza (il bronzo, metallo che diventa sempre più scuro). La Candela è la Luce che veglia al di sopra, con Rispetto e Libertà” : Gesù mi fa cogliere che, meditando le Parole del Padre, non c’è distanza tra Spirituale e Materiale, c’è bisogno solo di imparare il Linguaggio di Dio, quel Qualcosa che aleggia sempre al di sopra di ogni cosa. Se si imparasse a leggere con gli Occhi dell’Anima, con quella Voce Soave dello Spirito Santo Che parla di continuo alla nostra Anima, Che ci istruisce di continuo.
Colgo quanto l’Uomo anche se spazia così tanto con la sua mente, non riesce a leggere nemmeno la più piccola parte dell’Infinito che si legge con lo Spirituale. Il cogliere l’Infinito di Dio e la pochezza dell’Uomo.
Il cogliere come Dio, come Sommo Maestro, vuole istruirci, per entrare a far parte della Nuova Umanità, i Nuovi Orizzonti dell’Uomo parlano d’Infinito, perché è la Nuova Era preparata da Dio, dove l’Uomo può entrarvi a far parte solo se accompagnato da Dio, perché vi entreranno a far parte solo i Prescelti, solo coloro ricolmi d’Amore, l’Unica Arma che ti fa incontrare la Luce e ti illumina il Cammino.

19 > “Quella Fiammella accesa è lo Sguardo di Dio, Che veglia sul Mondo, lasciando che il Mondo faccia i suoi passi” : Dio Che sta riaccendendo questa Fiammella, Dio Che attraverso Gesù sta nuovamente annunciando la sua Parola, questo continuo donare. Ma in questo donare c’è anche l’Annuncio, l’Annuncio della separazione tra il Bene e il male, la Luce e l’oscurità.
Beati quei Cuori Puri che si mettono in ascolto, perché Dio sta operando per la nostra Salvezza.

20 > “Poi c’è Gesù e Giovanni. È come se Gesù avesse lasciato Testimonianze, da dare poi a Giovanni” : colgo che le Luci successive saranno le Luci di Giovanni, perché Giovanni le ha ricevute come Annuncio, che ora rivelerà.

21 > “Poi arriva questo Uccellino ed è come se ha questo ramoscello d’ulivo in bocca e lo porta a s. Ignazio, come Messaggio dello Spirito Santo. È come a ridonare un po’ di Bellezza a questo popolo, a questi Romani, a questa città, che è già sporca. È come se il peccato già primeggia sulla Terra. L’Uccellino, come al tempo di Noè andò in Missione per trovare la Terra Ferma, per dare Inizio ad una Nuova Civiltà, così questo Uccellino, con il ramoscello, Segno di Pace, Segno di un Nuovo Inizio, porta quel Ramoscello a s. Ignazio, Segno di una Nuova Pace, di un Nuovo Inizio, per la Difesa del Cristianesimo, nel Periodo in cui Roma viveva la riforma di Lutero” : colgo quanto tutto sarà diverso d’ora in avanti con l’Apertura dell’Apocalisse: si dà Inizio al Cammino di una Nuova Umanità. E Gesù mi fa cogliere che è Tutto un ripetersi.
Gesù: “Nella Nuova Umanità non primeggerà più l’umano, non primeggerà più la mente, ma solo l’Amore e l’Amore Puro può partire solo dai Cieli, non più attingendo dal materiale, ma attingendo dallo Spirituale.
La Nuova Casa di Dio sarà ripulita e in essa regnerà Amore, Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza, Comunione, Nutrimento, la Vera Fede.
All’Uomo meditare su queste Parole, perché Dio giudicherà nella Verità, Verità impresse nelle Vesti dell’Anima. Dio cancellerà la menzogna dell’Uomo e la rivestirà di Perdono e di Accoglienza.
Baluardo di quella Chiesa: solo e soltanto la Verità Assoluta, Quella Croce Santa. Chi attinge da quella Croce camminerà nella Luce, nella Nuova Umanità. Chi non ascolta la Voce del Padre conoscerà gli abissi perché fuori da quella Umanità c’è il male che attende.
Figlia, in Verità, in Verità vi dico: l’Ora è vicina”.

22 > “Adesso è come se arrivano delle romane: sento: le sabine. Portano una coppa d’oro e dentro c’è un pasto caldo, una minestra. È come se il benessere comincia a prendere il posto di questo Vino dentro le coppe: lo Spirituale viene sostituito da questi cibi succulenti. La Coppa d’Oro: non più Oggetti Preziosi per contenere lo Spirituale, la Sacralità, ma cominciare a riempirli di cibo: lo scansare il Sacro per l’umano” : Gesù mi ha fatto vedere ciò che sarà nella sua Casa Terrena, ma mi dà da vedere anche ciò che il male sta preparando, la tentazione del peccato: tutto ciò che brilla, tutto ciò che dà piacere, tutto ciò che è sazietà umana, quella tentazione che abbaglia la vita e, se poi si analizza con gli occhi dell’Anima, quanta pesantezza.
Quelle Donne, quelle Creature di Dio che diventano peccato, oggetto del male. Quei cibi che saziano il corpo e ti distolgono dallo Spirituale, quei cibi che fanno un percorso così breve, quella sazietà piena di effetti collaterali, tutti dannosi. Quelle coppe che t’accecano, ma ti conducono verso il basso per la pesantezza. Questo mondo fatto di tentazioni che ti inabissano.
E Gesù dice: “Figlia, quanti Insegnamenti donati all’Umanità: Dio che indica sempre la Via Giusta e l’Uomo che si perde di continuo. Dio che ha dato la Capacità all’Uomo di riconoscere il Bene dal male eppure si lascia condurre sempre verso il male. Mentre Dio insegna, istruisce, annuncia, precede, il male sazia subito, perché immediata è la sua vendetta.
Perché, Figli miei, davanti ad un Regno d’Amore vi contentate di briciole? Avete stravolto tutto la Creazione del Padre. Di quanto peccato vi siete caricati. Non attendete a lungo: Questo è il Tempo del Perdono. Non chiudete le Porte al Padre”.

23 > “Vedo dei Pastori che scendono è come se portano un Agnello, cotto allo spiedo. L’importanza di questo Agnello, di questa Spiritualità. L’Agnello è un qualcosa di Divino, di Sacro; poi viene sminuito, viene mangiato” : Gesù mi fa vedere un Agnellino, la sua Mitezza, quel suo belare, quel suo seguire sempre il Padrone, quel rimanere sempre vicino al Gregge; quell’Agnellino Che si sacrifica, l’Agnello Immolato Che versa il suo Sangue per lavare.
Quanta Dolcezza e quanto Amore, seguendo questo vedere con gli Occhi di Gesù.
E poi la grettezza, la bruttezza dell’uso che ne fa l’Uomo: non un semplice mangiare quella Carne, come Nutrimento, come Dono, ma davvero con un senso di sacrilegio: tutto gli è dovuto, tutto da solo si gestisce l’Uomo.
Quanti: “Grazie” mancanti ai Cieli per la nostra arroganza, per la nostra stoltezza. Quanto può essere meschino l’Uomo davanti ai Doni dei Cieli.

24 > “C’è un Bimbo che scende, Marcellino e, in mano, ha la fionda ed è tutto contento con questa fionda in mano. Il volersi riavvicinare alla Bellezza, alla Piccolezza, alla Fanciullezza. E poi, nello scorrere del tempo, vedere l’Uomo, le sue armi, tutto questo benessere, tutta questa ricchezza, la cupidigia. La Piccolezza di questo bimbo, che arriva con questa fionda, a significare l’innocenza, la povertà. Marcellino è un altro Insegnamento di Gesù ai Discepoli: il vedere nel Compiuto di Dio” : vedo questo Bimbo e la sua Creatività, il contentarsi di poco. La Semplicità che lo corona di gioia. Quanto l’Amore di Gesù può riempire i piccoli Figli e quanto gli adulti hanno distrutto anche questa Piccolezza, questa innocenza. È sempre l’adulto che mette le armi del peccato nelle mani dei piccoli, dei bimbi. Come può il Bene avvicinarsi a questi Piccoli già insudiciati, dove già la tristezza, la superbia, l’invidia, la gelosia regna?
Dio non opera in mezzo alla grandezza, Dio opera nelle Piccolezze che diventano Grandezze d’Amore. Il costruire nella Pace, nella Serenità, nell’Abbandono.
L’Opera di Gesù in Marcellino è un Insegnamento Eterno: quanto Dio si avvicina all’Innocenza, all’Amore di quel Bimbo che provava per la sua Mamma; e Dio che non gli fa mancare il suo Conforto, perché il Bimbo crede che la sua Mamma è nei Cieli.
L’operare dei grandi sui Bimbi, scansando Dio, è come un albero secco, sterile. Quanta responsabilità hanno gli adulti verso i più Piccoli. Quanto lo Sguardo di Gesù è diverso dallo sguardo umano. Dove l’Uomo vuole apparire perfetto, agli Occhi di Dio è ipocrisia, perché questo è ciò che costruiamo.

25 > “Adesso scende una Donna Incinta: è s. Elisabetta. È come se Dio mettesse nuovamente un Sigillo alla sua Grandezza: Lui dà la Vita, Lui introduce la Vita sulla Terra. Lo Sguardo di Dio sulla sua Creatura, la Piccolezza, la Semplicità che va premiata: un Bimbo. I tanti Anni vissuti da s. Elisabetta nella Piccolezza, nella Semplicità, nel Desiderio di una Nuova Vita. Il Donare di Dio, la Grazia di fronte all’impossibile umano” : è come se Dio impartisce Lezioni. S. Elisabetta: Lezione di Speranza verso Dio. È una Lezione di Speranza, che Dio ci dona attraverso s. Elisabetta.
Il Desiderio di questa Umile Donna di voler donare la vita, ma la Docilità della Rassegnazione a riconoscere i limiti umani e Dio Che premia questa Docilità di Donna, esaudendo il suo Desiderio: affidarsi, perché a Dio nulla è impossibile, è riconoscere il Vero Signore, il Cammino della Vera Fede.
Dio che dà Prova che ogni Figlio, prima che appartenere alla carne, appartiene al suo Pensiero: Questa è la Vera Legge di Dio. Chi è fuori da questa Legge, ha scavalcato i Limiti che Dio ci aveva consentito.
Gesù: “Figlia, come può l’Uomo rinnegare queste Verità? Dio Che si è sempre pronunciato su ciò che all’Uomo gli è stato concesso. Chi può parlare di disobbedienza è solo il Padre Celeste verso l’Uomo e non l’Uomo verso l’Uomo, perché chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

26 > “Adesso è se come il portone si chiude e mettono due bastoni incrociati, per chiudere questa porta di legno. Adesso cominciano a dividere quello che hanno portato: vedo tutta la concretezza umana, tutto ciò che fino ad ora è stato narrato, quell’uccello, quelle minestre dentro le coppe, gli animali, il focolaio, la fionda, la rassegnazione, il piedistallo, la palla di bronzo, tutto ciò che è pochezza, limite umano; ma dietro a questo narrare concreto c’è tutto un Insegnamento Spirituale: il vedere con gli Insegnamenti di Gesù, il costruire nell’Amore, l’avanzare Giusti e Saggi. Ora colgo che dove si accoglie l’Intervento di Dio, dove riposa il suo Sguardo c’è di nuovo questa Comunione” : quelle Porte che si chiudono è il Limite che Dio pone all’Umanità. Gesù opererà la Divisione tra il Bene e il male e tutto sarà operato sotto lo Sguardo di Dio. Verità e Giustizia regneranno sulla Terra.
Beati coloro che accoglieranno il Signore e lasceranno Tutto nelle sue Mani, perché egli è il Giusto, Egli è Colui Che può donarci una Nuova Vita, ciò che l’Uomo non può più operare da solo, perché troppe sono le tentazioni del male e sprofonderemo.

27 > “È come se, fin qui, era stato guidato da Dio. E come se ha chiuso le porte Dio, è come se questo era il Mondo inventato da Dio, il resto, invece, era il pensiero umano” : se guardo con gli occhi umani e colgo i limiti dell’Uomo, colgo la rassegnazione come sconfitta.
Se invece colgo i limiti dell’Uomo attraverso lo Sguardo di Dio, quella parola: “Sconfitta” si trasforma in: “Speranza”. In Dio non c’è mai rassegnazione. In Dio regna solo l’affidarsi, lì dove si ferma l’Uomo, c’è il Continuo di Dio.
L’evolversi dell’Uomo è stato una sconfitta, perché ha camminato da solo. Tutto si stringe attorno all’Umanità. Quando l’Uomo arriva a rassegnarsi, a deporre le sue armi, quell’io che sta crollando, quell’io che fa udire delle grida di rabbia, di odio, perché tutto diventa ingovernabile, persino se stesso.
Gesù ci insegna che, di fronte a questa sconfitta, la Piccolezza, l’Umiltà faranno elevare Grida d’Amore verso il Padre e Lui, nella sua Infinita Bontà, soccorrerà i suoi Figli così infreddoliti, così spaventati, così chiusi in quelle morse del peccato, dove non c’è più respiro.
L’Amore del Padre che ci inonda d’Amore e ci ricolma di Luce, solo se si è pronti, solo se si riconosce la Luce, se la si accoglie si potrà far indietreggiare quel buio, allentare quella morsa per spogliarsi dell’uomo vecchio e rinascere a Nuova Vita ed essere introdotti in quell’Eden che Dio ha previsto per noi: la Nuova Umanità.
Gesù: “Beati coloro che vorranno farvi parte, perché Dio darà Grazia ad ogni Figlio che si decide, per il Bene. E così sia!”.

28 > “È come vedere prima la nudità, la miseria, la semplicità delle cose e la ricchezza allo stesso tempo. Quella Piccolezza, quella Bellezza, quel sollevarci da terra, quel custodire il suolo dove poggiamo i piedi e custodire il capo con una Stella” : questo è lo Sguardo Nuovo di Dio nella sua Nuova Umanità, tutto tornerà alla Bellezza, la Terra incontaminata, dove l’Uomo si prenderà Cura di essa con Amore e Bellezza. Ogni cosa ritroverà il Giusto Valore e il Rispetto, la Semplicità, la Fratellanza, l’Umiltà.
Dio ci ha previsti in questa Nuova Terra, in questa Nuova Era, dove l’Amore ci farà da protezione, la Vera Fede ci guiderà.
Vedo l’Immagine di un Uomo che cammina su questa Terra, una Terra così rigogliosa perché sfamerà l’Uomo, quel seminare per raccogliere Dolci Frutti: questo sarà il Mondo Umano che vivrà la Comunione continua con i Cieli, questa Stella che Dio ha posato su ogni Figlio è la Testimonianza della sua Presenza.
Tutto tornerà alle Origini della creazione: Dio sarà nostro Pastore, la nostra Custodia. Il male non avrà più spazio perché tornerà negli abissi e Dio chiuderà le porte di quegli abissi e tornerà a regnare la Pace: Tutti Figli di Dio, davanti al suo Cospetto, per apprendere Lezioni d’Amore, per sfamarci e dissetarci. Il regno dell’Amore, il Regno di Dio.

29 > “È come se vedo la Bellezza di dove camminano e la Grandezza, che si chiude sopra i Cieli e la Terra. Lo Sguardo di Dio sulla Terra e lo sguardo nel tempo dell’Umanità, di quello che sarebbe successo” : Gesù: “Figlia, non riesci a cogliere la Grandezza di queste Parole attraverso i miei Occhi, attraverso la mia Parola. Ti ho fatto percorrere le Verità impresse sull’Apocalisse: in così tanta Piccolezza la Sintesi di essa. Quanta Ricchezza donata all’Umanità!
Destatevi dal vostro orgoglio, dal vostro sapere, dalla vostra regalità, contemplate la Parola del Padre Lui, il Sommo Maestro, il Sommo Bene, la Luce, la Verità, la Giustizia. L’Opera del Padre è in Cammino, nessuno potrà sottrarsi a Ciò che, da lungo tempo, è stato scritto su quel Grande Libro. Continuo a ripetervi che questa è l’Ora. E così sia”.


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