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Maria: “Madre Santissima, Luce del nostro Cammino Divino, benedici i nostri passi, che conducono alle Porte del nostro Signore Gesù. Pòniti sempre dinanzi a noi, così che non ci perdiamo. Dònaci Pace nel cuore e Purezza nell’anima. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.
Mia dolce figlia, questa Preghiera, se detta con Amore, vi proteggerà nel vostro Cammino. Sia per voi inizio di Consacrazione al mattino e alla sera. Grazie, figlia, per il tuo abbandono. E così sia”.


392: “Figlia, guarda il Mio Corpo e il Mio Volto”. 05/06/2015
392: “Figlia, guarda il Mio Corpo e il Mio Volto”.

Gesù: “Figlia, guarda il Mio Corpo e il Mio Volto, vedi la Sofferenza della Morte.
Quella Morte ha due volti: il volto del non credente, perché usa il Mio Nome, ma poi cammina da solo ed ecco quell’Espressione di Sofferenza, che ha tutta la valenza del peccato ed, ahimè, quanto pianto e malessere deve affrontare e sopportare Poi.
L’Altro Volto della Vera Fede, il Credente, Dove Quella Sofferenza si trasforma in Gioia, perché lascia tutti i peccati e con la Leggerezza del Risorto cammina verso la Luce.
Comprendete, Figli, che anche nell’affrontare la morte ci sono due vie: quella della sofferenza, che viene subito lasciata, per incontrare la Gioia.
E quella che si protrae nel tempo.
La sofferenza e la Gioia sono un Mistero Grande, che va meditato e incarnato.
E così sia!” (02.11.2014 Domenica. Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti).

Luci sul Messaggio.

1 > Gesù: “Figlia, guarda il Mio Corpo e il Mio Volto, vedi la Sofferenza della Morte”: vedo Gesù Deposto ai Piedi della Croce, Quell’Uomo Che testimonia la Morte, Quella Morte Che è Espressione di tutti i nostri peccati.

LA SOFFERENZA PIÙ GRANDE È TUTTA IMPRESSA SU QUEL
CORPO,
PERCHÉ QUEL CORPO HA ESPIATO TUTTI I NOSTRI PECCATI.

2 > “Quella Morte ha due volti”: ogni volta che un Figlio mente a se stesso, di conseguenza mente a Dio.
È la menzogna che è frutto del peccato ed è solo una facciata di Quel Corpo di Gesù, Che giace ai Piedi della Croce: il Volto della Morte, della Sofferenza, lo sguardo umano che si ferma davanti alla visibilità degli occhi e se questo è, non è un vero cristiano, perché

DA QUELLA MORTE E DA QUELLA SOFFERENZA SI ATTINGE LA
RINASCITA,
QUELLA VITA CHE VA OLTRE LA MORTE, VA OLTRE IL PECCATO.

SE OGNI FIGLIO AVESSE LA
CHIAREZZA DELL’INTEREZZA DEL

SACRIFICIO DI GESÙ,

CHE HA CONOSCIUTO LA
MORTE DEL PECCATO
E CI HA LASCIATO COME TESTIMONIANZA LA
RESURREZIONE,
CHE CANCELLA OGNI PECCATO,
PERCHÉ CI HA LASCIATO IL DONO DELLA PURIFICAZIONE,
IL DONO DEL PERDONO:
LUI HA ESPIATO I NOSTRI PECCATI,
LUI, CHE È L’ETERNO
PER INTRODURCI NELL’ETERNITÀ.

3 > “il volto del non credente”: Quanta Verità in Queste Parole: ognuno vede della Vera Fede ciò che vuole vedere.

4 > “perché usa il Mio Nome, ma poi cammina da solo”: il Nome di Gesù, come capro espiatorio per le nostre giustificazioni.
Non siamo nella verità solo perché ci professiamo credenti.

IL VERO CREDENTE È COLUI CHE INCARNA
GLI INSEGNAMENTI DI QUELL’UOMO
CHE SI È SPOGLIATO DELLA SUA DIVINITÀ,
MA CHE PORTA IN SÉ TUTTI GLI INSEGNAMENTI DEL
PADRE CELESTE.

5 > “ed ecco quell’Espressione di Sofferenza, che ha tutta la valenza del peccato”: mi spiego perché il Signore mi fa vedere Questa Immagine: perché siamo nella non verità e in Lui il Sapere di Ciò Che sarebbe stato dopo la Sua Morte:

QUEL SACRIFICIO CHE L’AVREMO RESO VANO,
PERCHÉ CONTINUIAMO A CALPESTARLO CON I NOSTRI PECCATI.

È come se di continuo alimentiamo quella morte.
Mentre il Padre aveva Inviato il Figlio per darci la Vita, riscattandoci dal peccato.
Ma noi, che siamo così poveri nelle nostre debolezze, non abbiamo usato al meglio Quel Sacrificio per riscattarci dalla morte.

6 > “ed, ahimè, quanto pianto e malessere deve affrontare e sopportare poi”: è come se Gesù mi fa vedere il frutto amaro di ogni Figlio che non presta ascolto alle Grandi Verità Eterne.

7 > “L’Altro Volto della Vera Fede, il Credente”:

QUEI FIGLI CHE DANNO
GLORIA ALLA LUCE,
QUEI FIGLI UMILI E MITI CHE CREDONO COSÌ TANTO NELLA
TESTIMONIANZA DI QUEL FIGLIO,
CHE FANNO DELLA LORO VITA UN
IMPEGNO DI CAMMINO
DIETRO QUEGLI
INSEGNAMENTI ETERNI.

8 > “Dove Quella Sofferenza si trasforma in Gioia”: non più Quel Corpo Che giace ai Piedi della Croce, ma Quel

CRISTO RISORTO,

CHE HA CAMBIATO IL VOLTO ALLA MORTE
DONANDOLE IL
VOLTO DELLA GIOIA:
QUELLA RISURREZIONE PER PORTARE

GLORIA AL PADRE.

IL VOLTO DELLA VERITÀ:
esiste la Morte.
MA ESISTE ANCHE LA VITA:
l’una.
E L’ALTRA CI È STATA DONATA PER L’ETERNITÀ.

BEATI
COLORO CHE SCELGONO CON
SAPIENZA
A CHI RIPORTARE LA VERITÀ DI QUEL CORPO NEL SUO COMPIUTO.

9 > “perché lascia tutti i peccati”:

UN’ALTRA GRANDE VERITÀ, QUEL

PADRE DI MISERICORDIA,

CHE CI HA FATTO DONO DELLA SUA BONTÀ:
IL PERDONO,
QUEL PERDONO CHE
SCIOGLIE OGNI IMPURITÀ,
RIMARGINA OGNI FERITA,
RIGENERA ALLA VITA.

CHE GRANDE MISTERO CHE È LA VITA DELL’UOMO!

Il LeggerLo attraverso gli Occhi Spirituali diventa una Verità così Complessa e, allo stesso tempo, così naturale: un

PROCESSO DI AVANZAMENTO VERSO UNA VERITÀ.

10 > “e con la Leggerezza del Risorto cammina verso la Luce”:

L’ESSERE IL VERO CREDENTE
È AVERE DAVANTI A SÉ LA
CERTEZZA DELL’ESISTENZA DEL
REGNO DI DIO,
DOVE OGNI FIGLIO È CHIAMATO AD ABITARE.

È stolto colui che pensa che la morte sia la fine.

MA C’È ANCORA UNA GRANDE VERITÀ:
la Continuità della morte.
E LA CONTINUITÀ DELLA VITA.

SE OGNI FIGLIO MEDITASSE IL:
“CREDO”,
QUANTI INSEGNAMENTI, QUANTE RIVELAZIONI CONTIENE.

NON È PIÙ TEMPO DI VIVERE UNA FEDE SUPERFICIALE, PERCHÉ IL
SEPARARE DI DIO È ALLE PORTE.

11 > “Comprendete, Figli, che anche nell’affrontare la morte ci sono due vie: quella della sofferenza, che viene subito lasciata, per incontrare la Gioia. E quella che si protrae nel tempo”:

è come vedere l’inferno.
E IL PARADISO:
CIÒ CHE È SCRITTO NEL
GRANDE LIBRO:
la Continuità della morte.
E LA CONTINUITÀ DELLA VITA.

12 > “La sofferenza e la Gioia sono un Mistero Grande, che va meditato e incarnato”:

HO DAVANTI A ME IL CHIUDERE LE PORTE DELL’INFERNO.
E, IN UN’ALTRA IMMAGINE,
L’APRIRE LE PORTE DELLA LUCE:

IL PADRE

CHE, ATTRAVERSO IL CRISTO RISORTO,
DARÀ COMPIMENTO DEL SUO DIRE.

13 > “E così sia!”.


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