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Maria: “Madre Santissima, Luce del nostro Cammino Divino, benedici i nostri passi, che conducono alle Porte del nostro Signore Gesù.
Pòniti sempre dinanzi a noi, così che non ci perdiamo.
Dònaci Pace nel cuore e Purezza nell’anima.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.
"Mia dolce figlia, questa Preghiera, se detta con Amore, vi proteggerà nel vostro Cammino.
Sia per voi inizio di Consacrazione al mattino e alla sera.
Grazie, figlia, per il tuo abbandono.
E così sia”.

890 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Matteo 26, 14-25. 15/04/2025
890 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Matteo 26, 14-25.

Dal Vangelo Secondo San Matteo.

In quel tempo, 14 uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti 15 e disse: "Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?". E quelli gli 'fissarono trenta monete d'argento'. 16 Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo. 17 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: "Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?". 18 Ed egli rispose: "Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli". 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. 20 Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. 21 Mentre mangiavano disse: "In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà". 22 Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: "Sono forse io, Signore?". 23 Ed egli rispose: "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 24 Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!". 25 Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse io?". Gli rispose: "Tu l'hai detto" (Matteo 26, 14-25).

Luci sul Vangelo.

Gesù: “La Benedizione, Che Discende dall’Alto, Come Custodia e Protezione del Cammino in Seno al Narrare della Mia Pasqua con i Miei Discepoli, Dove Tutto Venne Portato alla Luce: il Tradimento di Colui che Tanto Amai.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
Figlia, ti Do di Vedere Quale Sorte Oscura ha Tramato, nel buio della tentazione dell’avarizia, verso ciò che più contava per lui, “il denaro”, in Cambio della Mia Vita.
E, per di più, ritenuto malfattore, ingannatore della Verità da coloro che si sentivano i giusti della fede. Questo fa tanto Riflettere di come basta poco per distorcere la Verità per amor proprio.
Come ci si può Difendere da Colui Che è la Luce? Come si può Rinnegare Colui Che ha Sempre Testimoniato che il Padre Mi Aveva Mandato ad Abitare in Mezzo agli Uomini?
Tutto Ciò vi Deve Insegnare che, Prima di Giudicare, Bisogna Conoscere, poi Bisogna Portare Rispetto, Essere Prudenti.
Chi non riesce a Fare Ciò, non è altro che colui che ha in sé la paura del peccato e non vede l’ora di infangare, prendere e far prendere distanza, perché teme che il suo peccato venga smascherato ed è ciò che regnava allora nel Popolo Prescelto dal Padre.
Questa è la Misura Che può Farvi da Specchio di come nell’umanità c’è Sempre stato il Giusto. E l’ingiusto. Ma Ciò Che Deve Essere Davanti ad ogni uomo: la Verità, o la menzogna Viene Sempre alla Luce, sia per Risplendere. Sia per Morire.
Capiste Questo!
In Quel Tempo, Uno dei Miei Dodici Discepoli, che si Chiamava Giuda Iscariota, andò dai Sommi Sacerdoti, che Tanto Mi Perseguitavano, e Barattò la Mia Vita per trenta monete d’argento ed attese il Momento Propizio per ConsegnarMi.
Il Primo Giorno degli Azzimi i Miei Discepoli Mi si Avvicinarono per ChiederMi: “Dove vuoi che ti prepariamo per mangiare la Pasqua?”.
Gli Dissi di Andare in città, da un tale e Riferite Queste Parole:
“Il maestro ti manda a dire: il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”.
I Discepoli Fecero Ciò Che Avevo Ordinato e Prepararono la Pasqua.
Venne Sera e Mi Misi a Mensa con i Dodici e, Mentre si Mangiava, Dissi:
“In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà”.
Essi si Addolorarono Profondamente ed Ognuno Cominciò a ChiederMi:
“Sono forse io, Signore?”.
È Vero, Figlia, come potevano porsi e porMi questa domanda? Ognuno sa ciò che fa, o che il cuore gli suscita. Ma stava per Compiersi il Tempo ed Avevano Così Tanto Ascoltato Cose Nuove e Visto Cose Nuove, non avevano ancora la Luce per Rispondersi. Così Gli Dissi:
“Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà”.
Vedi, Figlia, come il male riesce a mascherarsi, Davanti alla Luce, come discepolo, allievo di un Maestro, il più vicino? Tutto ciò lo può compiere solo colui che apre le porte della sua vita al male e si lascia gestire e le porte del male sono tante, una radice più putrefatta dell’altra.
Riflettete Attentamente!
Per questo Traditore sono bastate ad aprire le porte dell’avarizia e della cupidigia, Tradendo la Fede Che gli Avevo Impartito, scappando da Ciò Che poteva accadere, perdendo fiducia in Me, è corso nelle braccia di chi poteva Dare il “Tradimento”: non può essere Mai ripagato con il Bene.
Attenti ai falsi profeti e agli ipocriti.
Insegnai agli Altri Discepoli la Verità:
“Il Figlio dell’Uomo se ne va, come è scritto di Lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’Uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”.
La Portavoce: “Mi Diviene Chiaro, Signore, che Tradire la Parola della Fede, Insegnata da Te, Porta Tormento, Paura: è Latitanza e la Sorte di Giuda ci Diviene Specchio di Eternità”.
Gesù: “Giuda Mi Chiese:
“Rabbi, sono forse io?”.
Gli Risposi:
“Tu l’hai detto”.
Da Quel Momento Capì Chi Aveva Davanti a sé. Ma non Potei Rivelare di Più in Presenza degli Altri Discepoli.
Era Appena Iniziato il Dolore del Calvario”.
La Portavoce: “Quanto Dolore Passa con Queste Parole: l’Angoscia di chi Ti Tradisce Richiama le Lacerazioni del Tuo Corpo”
(15.04.2025 Martedì. S. Damiano da Veuster).


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