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Maria: “Madre Santissima, Luce del nostro Cammino Divino, benedici i nostri passi, che conducono alle Porte del nostro Signore Gesù. Pòniti sempre dinanzi a noi, così che non ci perdiamo. Dònaci Pace nel cuore e Purezza nell’anima. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.
Mia dolce figlia, questa Preghiera, se detta con Amore, vi proteggerà nel vostro Cammino. Sia per voi inizio di Consacrazione al mattino e alla sera. Grazie, figlia, per il tuo abbandono. E così sia”.


662 Gesù: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò” (Giovanni 19, 30) (Venerdì Santo). 07/04/2023
662 Gesù: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò” (Giovanni 19, 30) (Venerdì Santo).

Dal Vangelo Secondo San Giovanni.

1 Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c’era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. 2 Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. 3 Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. 4 Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: “Chi cercate?”. 5 Gli risposero: “Gesù, il Nazareno”. Disse loro Gesù: “Sono io!”. Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. 6 Appena disse “Sono io”, indietreggiarono e caddero a terra. 7 Domandò loro di nuovo: “Chi cercate?”. Risposero: “Gesù, il Nazareno”. 8 Gesù replicò: “Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano”. 9 Perché s’adempisse la parola che egli aveva detto: “Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato”. 10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11 Gesù allora disse a Pietro: “Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?”. 12 Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono 13 e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno. 14 Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: “È meglio che un uomo solo muoia per il popolo”. 15 Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; 16 Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. 17 E la giovane portinaia disse a Pietro: “Forse anche tu sei dei discepoli di quest’uomo?”. Egli rispose: “Non lo sono”. 18 Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. 19 Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 20 Gesù gli rispose: “Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto”. 22 Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: “Così rispondi al sommo sacerdote?”. 23 Gli rispose Gesù: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?”. 24 Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote. 25 Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: “Non sei anche tu dei suoi discepoli?”. Egli lo negò e disse: “Non lo sono”. 26 Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: “Non ti ho forse visto con lui nel giardino?”. 27 Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. 28 Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29 Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: “Che accusa portate contro quest’uomo?”. 30 Gli risposero: “Se non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato”. 31 Allora Pilato disse loro: “Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!”. Gli risposero i Giudei: “A noi non è consentito mettere a morte nessuno”. 32 Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire. 33 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: “Tu sei il re dei Giudei?”. 34 Gesù rispose: “Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?”. 35 Pilato rispose: “Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?”. 36 Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. 37 Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. 38 Gli dice Pilato: “Che cos’è la verità?”. E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: “Io non trovo in lui nessuna colpa. 39 Vi è tra voi l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?”. 40 Allora essi gridarono di nuovo: “Non costui, ma Barabba!”. Barabba era un brigante. 1 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: 3 “Salve, re dei Giudei!”. E gli davano schiaffi. 4 Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: “Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa”. 5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: “Ecco l’uomo!”. 6 Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa”. 7 Gli risposero i Giudei: “Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio”. 8 All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura 9 ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: “Di dove sei?”. Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: “Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?”. 11 Rispose Gesù: “Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande”. 12 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: “Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare”. 13 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14 Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. 15 Ma quelli gridarono: “Via, via, crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?”. Risposero i sommi sacerdoti: “Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”. 16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 17 Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 18 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. 19 Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. 20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21 I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: “Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei”. 22 Rispose Pilato: “Ciò che ho scritto, ho scritto”. 23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24 Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. 25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. 27 Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. 8 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. 29 Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò. 31 Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. 35 Chi ha visto ne dá testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. 38 Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39 Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 40 Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei. 41 Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. 42 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino (Giovanni 18, 1-19, 42).

Luci sul Vangelo.

La Portavoce: “Giovanni ci racconta della Passione di Gesù. Gesù, con i Suoi Discepoli, si recò al di là del torrente Cedron, dove c’era un Giardino. Mentre stava Là con i Suoi Discepoli, c’era Giuda che sapeva della Loro Presenza Là, visto che era un Luogo Dove spesso si ritiravano. Trovò l’occasione propizia per andarvi con i soldati e le guardie, forniti di armi e di torce per catturare Gesù, il tutto fornito dai Sommi Sacerdoti e i farisei.
Gesù, Che conosceva Tutto Quello Che Gli doveva accadere, si avvicinò a loro e disse: “Chi cercate?”. Gli risposero: “Gesù, il Nazareno”. Disse loro Gesù: “Sono Io”. C’era con loro anche Giuda e, Quando Gesù disse: “Sono Io”, Indietreggiarono e caddero tutti a terra. Poi domandò ancora: “Chi cercate?”. E loro, per la seconda volta, dissero: “Gesù il Nazareno”. Ed Egli replicò: “Vi ho detto che sono Io”.
E aggiunse: “Se cercate Me, lasciate che Loro se ne vadano”. Gesù parlava dei Suoi Discepoli, che dovevano lasciarLi andare, così si Adempiva la Scrittura: “Non ho perso nessuno di Quelli Che Mi hai Dato”, riferendosi a Coloro Che Dio Gli aveva messo Dinanzi e GlieLi aveva Affidati come i Dodici Discepoli.
Simon Pietro, Che voleva difendere Gesù, trasse fuori una spada e colpì il servo del Sommo Sacerdote, tagliandogli l’orecchio destro. Il servo si chiamava Malco.
Gesù rimproverò Pietro, dicendoGli di rimettere subito la spada nel fodero. Per Pietro non era chiaro che si stavano Adempiendo le Scritture. Infatti Gesù disse: “Non devo forse bere il Calice Amaro Che il Padre Mi ha Dato?”. Poi il comandante e la guardia dei giudei afferrarono Gesù, Lo legarono e Lo condussero prima da Anna e poi dal Sommo Sacerdote Caifa. Caifa, che quell’anno era Sommo Sacerdote, aveva detto: “È meglio che un Uomo Solo muoia per il popolo”.
Nel mentre Pietro e un Altro Discepolo seguirono Gesù e, siccome l’Altro Discepolo conosceva Caifa, entrò Insieme a Gesù nel cortile del Sommo Sacerdote, mentre Pietro si fermò fuori della porta, finché il Discepolo Che era entrato tornò fuori e, parlato con la portinaia, fece entrare anche Pietro. Ma la portinaia Gli disse: “Forse anche tu sei dei Discepoli di Quest’Uomo?”. Pietro disse: “Non lo sono”. Intanto i servi e le guardie accesero un fuoco, dove anche Pietro stava con loro per scaldarsi.
Il Sommo Sacerdote cominciò ad interrogare Gesù sui Discepoli e la Sua Dottrina. Gesù rispose che lui aveva Sempre Parlato Apertamente nella Sinagoga e nel Tempio, Dove si riunivano i giudei: “E non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi Me? Interroga loro, perché dicano Cosa ho Detto”. Detto Questo, una guardia diede uno schiaffo a Gesù, dicendo che non si rispondeva così ad un Sommo Sacerdote.
Gesù replicò: “Se ho parlato male, dimostraMi dov’è il male. Ma se ho Parlato Bene, perché Mi percuoti?”. Cercavano prove per colpevolizzare Gesù e metterLo a morte, ma il Dire di Gesù era Sempre stato Aperto e Sincero, così che Anna, Legato, Lo mandò da Caifa, non aveva di che accusarLo.
Nel mentre Pietro, Che sta lì a scaldarsi, Gli chiesero: “Non sei anche Tu dei Suoi Discepoli?”. Egli lo negò e disse: “Non lo sono”. Ma lì c’era uno dei servi del Sommo Sacerdote parente del servo al quale Pietro aveva tagliato l’orecchio, che disse: “Non Ti ho forse visto con Lui nel Giardino?”. Ma Pietro negò di nuovo e subito il gallo cantò. Si Compì l’Annuncio Che Gesù fece a Pietro: “Non canterà il gallo che Tu Mi hai rinnegato tre volte”.
Poi condussero Gesù dalla casa di Caifa al pretorio. Ma siccome si fece l’alba ed era usanza non entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua, essi non entrarono.
Ed uscì Pilato verso di loro, domandando: “Che accusa portate contro Quest’Uomo?”. Risposero: “Se non fosse un malfattore, non te L’avremmo consegnato”. Allora Pilato disse loro: “PrendeteLo voi e giudicateLo secondo la vostra Legge!”. Gli risposero: “A noi giudei non è consentito mettere a morte nessuno”. Ancora una volta si Adempivano le Parole Che aveva Detto Gesù, Indicando di Quale Morte Doveva Morire. Intanto Pilato tornò nel pretorio, fece chiamare Gesù per poterLo interrogare. Iniziato l’interrogatorio, Gli chiese: “Tu sei il Re dei giudei?”.
Gesù non rispose, ma pose a Lui una Domanda: “Dici Questo da te, oppure altri te l’hanno detto sul Mio Conto?”. Era come dirgli: “So che ti hanno messo sulla Mia Strada, ma le Colpe ricadono Sempre sui Giudei, i Sommi Sacerdoti”. Infatti Pilato Gli rispose: “Sono io forse giudeo? Sono loro che Ti hanno consegnato a me. Cosa hai fatto?”.
Gesù Rivelò con le Sue Parole una Verità dei Cieli, Che Pilato non comprese, Gesù disse: “Il Mio Regno non è di questo mondo”, riferendosi al Regno di Lassù. “Se il Mio Regno fosse di questo mondo, i Miei Servitori avrebbero combattuto per non farmi consegnare ai giudei”. Anche se Gesù ribadì: “Il Mio Regno non è di quaggiù”, Pilato continuava ad affermare: “Dunque, Tu sei Re?”. Gesù rispose: “Tu Lo dici, IO SONO RE”.
Per la Seconda Volta Gesù si trovò a dire Queste Parole, riferendosi alla Risposta a Giuda, ma mentre per Giuda non andò oltre a dare Spiegazione, per non scandalizzare i Discepoli, in Questo Contesto, continuò a farsi Conoscere da Pilato, dicendo: “Io Sono Nato per riportare Verità sulla Terra, Che era Regno di Mio Padre, un Regno d’Amore. Ma il peccato si è impossessato di Questo Regno, portando il peccato e tutto è diventato compromesso. Io Sono Venuto nel Mondo per rendere Testimonianza alla Verità. Chiunque è dalla Verità ascolta la Mia Voce”.
Pilato Gli chiede: “Che Cos’è la Verità?”. E tornò fuori, verso i giudei e disse loro: “Io non trovo in Lui nessuna colpa”. Siccome c’era l’usanza presso di loro che per la di Pasqua si liberasse un prigioniero, gli chiese: “Volete dunque che vi liberi il Re dei Giudei?”. Ma essi gridarono di nuovo: “Non costui, ma Barabba!”, che era un brigante. Anche Pilato, nella sua fragilità, rimise tutto nelle mani dei Sommi Sacerdoti e della folla, chi, nuovamente, si è caricato di peccato sono i sempre Sommi Sacerdoti, che sobillavano la folla, affinché Gesù fosse messo a Morte.
Pilato, lavandosene le mani, fece prendere Gesù e Lo fece Flagellare. E i soldati, intrecciata una Corona di Spine, GlieLa posero sul Capo, poi Gli misero un mantello di porpora per sbeffeggiarLo, insultarLo, umiliarLo e schaffeggiarLo e Gli dicevano: “Salve, Re dei Giudei!”. Pilato, ancora una volta, uscì fuori e gli disse: “Ve Lo conduco fuori perché sappiate che non trovo in Lui nessuna colpa”.
L’Immagine di Gesù, Quando Uscì Fuori era un Uomo con un Mantello di Porpora e una Corona di Spine sul Capo Sanguinante. Pilato disse loro: “Ecco l’Uomo”. Per Pilato era un Uomo con i suoi limiti, Inerme, così come era stato Detto: “Mite come un Agnello si Consegnò”.
Ma, al vederLo, i Sommi Sacerdoti gridarono: “CrocifiggiLo! CrocifiggiLo”. Di nuovo Pilato, che Lo rimette al loro volere, testimoniando che in Lui non trova nessuna colpa. I giudei, giustificavano ciò che stavano facendo affermando che avevano una Legge e, secondo Quella Legge doveva morire, perché si è fatto Figlio di Dio. Quanto, a volte, il giudizio dell’uomo è ingannevole a causa dell’ostinazione, della rabbia e della paura, che ti porta a chiudere e a diventare ingiusto.
A Pilato, intanto, cresceva la paura e, tornando dentro nel pretorio, disse a Gesù: “Di dove sei?”. Ma Gesù non rispose. E Pilato: “Non sai che ho il potere di metterTi in libertà e il potere di metterTi in croce?”.
Gesù gli rispose: “Tu non sai che su di Me non avresti nessun potere, se non ti fosse Dato dall’Alto. Per Questo loro hanno una Colpa più Grande, perché Mi hanno Consegnato nelle tue mani”.
In Pilato c’era incertezza per ciò che stava permettendo e cercava di liberarLo. Ma i giudei lo ricattavano, dicendo: “Se liberi Costui, non sei amico di Cesare”, perché per loro c’era un solo re ed era Cesare. All’udire queste parole Pilato fece condurre fuori Gesù e lui sedette nel luogo detto litostroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve ed era verso Mezzogiorno quando Pilato disse ai giudei: “Ecco il Vostro Re!”. E di nuovo quelli gridarono: “Via, via, crocifiggiLo”. Pilato disse: “Metterò in Croce il Vostro Re!”. Sentenza Fatta. I Sommi Sacerdoti, disprezzando ancora Gesù, nonostante avessero ottenuto ciò che volevano, dissero: “Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”.
Fu Consegnato loro perché fosse Crocifisso. Essi presero Gesù e, portando la Croce, si avviò verso il Luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota: il Cammino di Gesù Verso Quel Calice Amaro. Arrivati, Lo Crocifissero con altri due ladroni, uno alla destra e uno alla sinistra e Gesù nel Mezzo.
C’era una Scritta, che diceva: “Gesù, il Nazareno, il Re dei Giudei”. Questa Iscrizione fu fatta mettere da Pilato, era scritta in ebraico, in latino e in greco, come a testimoniare il volere dei Sommi Sacerdoti e non la volontà di Pilato. I Sommi Sacerdoti contestarono questa Scritta, perché per loro era scandalo che Quell’Uomo Testimoniava che era il Re dei Giudei. Ma Pilato questa volta disse: “Ciò Che ho scritto, ho scritto”.
Quanto Colgo che Tutto era Guidato dai Cieli. Anche Pilato, dalla tanta paura, al dimostrare la sua innocenza per Ciò Che era stato Costretto a fare.
Ancora l’Adempimento delle Scritture: Quando Gesù Fu Crocifisso, presero le Sue Vesti, Ne fecero Quattro Parti ma, essendo che la Tunica non aveva cuciture, era Tutta d’un Pezzo, si dissero: “Non La strappiamo, ma tiriamoLa a sorte, a chi tocca”. Ecco l’Adempimento delle Scritture: “Si sono divisi tra loro le Mie Vesti e sulla Mia Tunica hanno gettato la sorte”: Parlava di Ciò che i soldati avevano fatto.
Nei Pressi della Croce stavano Sua Madre, la Sorella di Sua Madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Vicino a Maria, Sua Madre, c’era il Discepolo Che Lui Amava.
Disse alla Madre: “Donna, Ecco il Tuo Figlio”. Poi disse al Discepolo: “Ecco Tua Madre” e da Quel Momento Maria Abitò nella Casa del Discepolo. Il Cogliere Quella Madre, Che avrebbe Radunato Quei Discepoli, dopo che erano fuggiti per la paura e, come Supporto, Quel Figlio, Giovanni, Che era Rimasto Sotto la Croce Insieme a Lei, Che L’avrebbe Aiutata a Ricostruire la Fratellanza con i Discepoli di Gesù: è VederLi Insieme nel Cenacolo di Preghiera e la Grazia della Discesa dello Spirito Santo su di Loro.
Maria, la Sempre Vergine e il Discepolo (Pietro) Costituito da Gesù Padre dei Discepoli e, in Seguito, Capo della Gerarchia e della Sua Santa Madre Chiesa. Dopo che Gesù Compì il Gesto di affidare la Madre al Discepolo e il Discepolo a Sua Madre, Gesù Sapeva Che Ogni Cosa Ormai era Stata Compiuta.
Disse per Adempiere la Scrittura: “Ho Sete”. C’era là un vaso con l’aceto. Misero una spugna imbevuta su una canna e Gliela avvicinarono alla Bocca. E, dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è Compiuto” e, CHINATO IL CAPO SPIRO’.
Il Cogliere che Quel Figlio, mai Accolto, ha Istituito l’Eucaristia con il Vino, Segno del Suo Sangue per Lavarci i peccati. L’uomo e la sua malvagità, dettata ormai dalle catene di satana: Lo abbiamo Ripagato con l’aceto, vino senza Dolcezza, senza Accoglienza, senza Ospitalità per Colui Che è il Re della Nostra Salvezza.
Capissimo le Verità di Gesù, Quanto Esame di Coscienza avremmo a che farci: “Signore, anche io Ti ho Messo su Quella Croce con i miei peccati. Anche io Ti ho Servito l’aceto, perché non TI ho Accolto e non ho Camminato con Te e non ho Imparato l’Amore Che non mi ha permesso e preservato dal non peccare”.
Ancora la cattiveria dei giudei, che si riversava su Gesù anche Dopo la Sua Morte: non c’era più, eppure Lo temevano. Era il Giorno della Parasceve, l’odio ancora si manifestava. Il Giorno di Sabato, Dove dovevano riposare, Giorno del Signore, chiesero a Pilato di spezzarGli le gambe così potevano essere portati via e non rimanessero Lì il Sabato. Vennero dei soldati, che spezzarono le gambe prima ad un ladrone e poi all’altro ladrone, i due che erano stati crocifissi con Gesù.
Ma Quando si trovarono Davanti a Gesù e videro che era Morto, non Gli spezzarono le Gambe. Uno dei Soldati Gli colpì con una Lancia il Costato e, Subito, uscì Sangue ed Acqua.
“Chiunque ha Visto Ne dà la Testimonianza ed è Vera perché anche voi crediate al Compimento delle Sacre Scritture: “Non Gli sarà Spezzato Nessun Osso”. E un Altro Passo della Scrittura dice Ancora: “Volgeranno lo Sguardo a Colui Che hanno Trafitto”, a Testimonianza che da Quel Costato è Giunta la Luce di Ogni Figlio Che vuole Redimersi.
Si ha Bisogno di Quell’Acqua, Fonte Battesimale e di Quel Sangue Versato per la Redenzione dei peccati. Ogni Figlio che Anela alla Conversione deve Abbracciare Questo Mistero di Compimento di Croce: Dopo la Morte, in Gesù si è Manifestata la Vera Vita.
Dopo che Tutto si era Concluso, Giuseppe di Arimatea, Che era un Discepolo, ma di nascosto dai giudei, perché li temeva, andò a chiedere a Pilato di prendere il Corpo di Gesù. E Pilato Lo concesse. Allora Egli andò a prendere il Corpo di Gesù, anche Nicodemo vi andò. Era Quello Che, in Precedenza, andò da Lui di notte, e portò con Sé anche una mistura di Mirra e Aloe di circa cento libbre, che misero Insieme alle bende per avvolgere il Corpo di Gesù, com’era Usanza seppellire per i giudei.
Lì Dove Gesù era stato Crocifisso vi era un Giardino e, nel Giardino, un Sepolcro Nuovo, Dove nessuno era stato ancora sepolto. È Lì che Allora Deposero Gesù, a Motivo della Parasceve dei Giudei, in quanto Quel Sepolcro era Vicino.
Tutto si è Adempiuto come le Scritture Sacre Ne Danno Testimonianza. Esse sono Eterne e Tali Vanno Onorate e Custodite, in Quanto un Uomo, Fattosi Agnello, Venuto dal Padre, Facendosi Servo, Spogliandosi della Sua Divinità Ci ha Portato Verità dai Cieli e Luce di Cammino sulla Terra.
Agli Uomini rimanere Onesti, Perseveranti, Accoglienti, Responsabili e Maturi per rimanere Custoditi dalla tentazione, Fortificandosi con la Parola di Verità per poter dire al Signore: “Ti sono Fedele perché Ho Accolto, Rispettato e Illuminato sulla Retta Via Insegnatami dal
TUO SACRIFICIO DI CROCE E DALL’ETERNO AMORE CHE SI RACCHIUDE
NEL NOME DEL PADRE, CHE CI HA FATTO DONO DEL FIGLIO,
DELLO SPIRITO SANTO, CHE CI HA LASCIATO IL FIGLIO COME RICONCILIAZIONE CON IL PADRE
E CON L’”AMEN”, CHE CI METTE SOTTO LO SGUARDO DELL’UNITÀ DELLA SACRA CROCE COME AMORE, MISERICORDIA, VERITÀ E GIUSTIZIA”.
(07.04.2023 Venerdì Santo. S. Calliopio, Martire. S. Giovanni Battista de la Salle.


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