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Maria: “Madre Santissima, Luce del nostro Cammino Divino, benedici i nostri passi, che conducono alle Porte del nostro Signore Gesù.
Pòniti sempre dinanzi a noi, così che non ci perdiamo.
Dònaci Pace nel cuore e Purezza nell’anima.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.
"Mia dolce figlia, questa Preghiera, se detta con Amore, vi proteggerà nel vostro Cammino.
Sia per voi inizio di Consacrazione al mattino e alla sera.
Grazie, figlia, per il tuo abbandono.
E così sia”.

889 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Luca 22, 14-23, 56. 12/04/2025
889 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Luca 22, 14-23, 56.

Dal Vangelo Secondo San Luca.

14 Quando fu l'ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui,15 e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". 17 E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio". 19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi". 21 "Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. 22 Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!". 23 Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò. 24Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. 25 Egli disse: "I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 26 Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. 27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. 28 Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; 29 e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, 30 perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele. 31 Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; 32 ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli". 33 E Pietro gli disse: "Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte". 34 Gli rispose: "Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi". 35 Poi disse: "Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?". Risposero: "Nulla". 36 Ed egli soggiunse: "Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 37 Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: 'E fu annoverato tra i malfattori'. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine". 38 Ed essi dissero: "Signore, ecco qui due spade". Ma egli rispose "Basta!". 39 Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40 Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". 41 Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 42 "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". 43 Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. 44 In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 45 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 46 E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione". 47 Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. 48 Gesù gli disse: "Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?". 49 Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire con la spada?". 50 E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. 51 Ma Gesù intervenne dicendo: "Lasciate, basta così!". E toccandogli l'orecchio, lo guarì. 52 Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: "Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? 53 Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre". 54 Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55 Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. 56 Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: "Anche questi era con lui". 57 Ma egli negò dicendo: "Donna, non lo conosco!". 58 Poco dopo un altro lo vide e disse: "Anche tu sei di loro!". Ma Pietro rispose: "No, non lo sono!". 59 Passata circa un'ora, un altro insisteva: "In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo". 60 Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61 Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte". 62 E, uscito, pianse amaramente. 63 Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano,64lo bendavano e gli dicevano: "Indovina: chi ti ha colpito?". 65 E molti altri insulti dicevano contro di lui. 66 Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: 67 "Se tu sei il Cristo, diccelo". Gesù rispose: "Anche se ve lo dico, non mi crederete; 68 se vi interrogo, non mi risponderete. 69 Ma da questo momento starà 'il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio'". 70 Allora tutti esclamarono: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?". Ed egli disse loro: "Lo dite voi stessi: io lo sono". 71 Risposero: "Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca". 23, 1 Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato 2 e cominciarono ad accusarlo: "Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re". 3 Pilato lo interrogò: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli rispose: "Tu lo dici". 4 Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: "Non trovo nessuna colpa in quest'uomo". 5 Ma essi insistevano: "Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui". 6 Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo 7 e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. 8 Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. 9 Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. 10 C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. 11 Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. 12 In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro. 13 Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, 14 disse: "Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate;15e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.16Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò". 17 18 Ma essi si misero a gridare tutti insieme: "A morte costui! Dacci libero Barabba!". 19 Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. 20 Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. 21 Ma essi urlavano: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". 22 Ed egli, per la terza volta, disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò". 23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. 24 Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. 25 Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. 26 Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. 27 Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. 28 Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. 29 Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. 30 Allora cominceranno a 'dire ai monti': 'Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!' 31 Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?". 32 Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. 33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34 Gesù diceva: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno". 'Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte'. 35 Il popolo stava 'a vedere', i capi invece lo 'schernivano' dicendo: "Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto". 36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli 'dell'aceto', e dicevano: 37 "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". 38 C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. 39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!". 40 Ma l'altro lo rimproverava: "Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male". 42 E aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". 43 Gli rispose: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso". 44 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 45 Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. 46 Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, 'nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò. 47 Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: "Veramente quest'uomo era giusto". 48 Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. 49 Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti. 50 C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. 51 Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatéa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. 52 Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. 53 Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. 54 Era il giorno della parascève e già splendevano le luci del sabato. 55 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, 56 poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento (Lc 22, 14 - 23, 56).

Luci sul Vangelo.

La Portavoce: “L’Evangelista Luca ci Dà Testimonianza della Passione di Gesù, di Come Prepara i Suoi Discepoli all’Evento più Doloroso e Più Luminoso: di come finisce un vecchio, Dando Inizio all’Insegnamento di Come si Può Sconfiggere la Morte con la Risurrezione e Gesù Lo Testimonia con la Sua Morte, Prendendo su di Sé tutti i peccati di tutti i tempi, lasciandoli precipitare negli inferi, Dando la Possibilità di Entrare e Spogliarsi di ciò che fa parte del male, per Rivestirsi di Innocenza, Entrando a Partecipare del Figlio di Dio, il Cristo Risorto.
Quanto si Può Ricapitolare Tutto il Disegno Divino del Padre nella Venuta di Gesù, del Cammino di Testimonianza di Fede, Abbracciando tutto ciò che era del passato, Riempiendolo del Presente e AspirandoLo per il Futuro di Eternità.
San Luca ci Racconta che il Culmine ha Avuto Inizio Dopo la Tanta Predicazione per Convertire i Figli di Dio, Dando Rivelazione di Compimento con l’Ultimo Atto di Fede, la Parte Più Nobile della Fede: il Dono della Propria Vita in Riscatto di Tutte le Creature. E non basta, c’è Ancora un Atto più Alto, Quello dell’Amore: “La Libertà”.
Gesù: “Figlia, Ho Lasciato la Possibilità. Vi Ho Resi Figli Liberi. Non ho chiesto la Ricompensa per il Mio Sacrificio, vi ho Rispettato nella vostra Libertà. Capiste Questo, Avreste Capito il Vero Significato del Respiro dell’Amore nella Sua Libertà.
E così sia!
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
E Giunse l’Ora. Presi Posto a Tavola e con Me i Miei Discepoli. Dissi Loro di Quanto Desideravo Mangiare con Loro Questa Pasqua, perché non ce ne sarebbero state altre, fino a che non sarei Tornato nel Regno di Dio.
Poi Presi il Calice, Resi Grazie e Dissi: “PrendeteLo e DistribuiteLo tra Voi”: non avrei più Bevuto il Frutto della Vite, Finché non si Compisse il Dono della Discesa dello Spirito Santo sugli Altari della Mia Casa. Vedi, Figlia, Quanta Luce di Verità e Quanto Questo Atto di Consacrazione è la Verità Che Risana Per Grazia ogni buio, Ridando Luce di Guarigione.
Figlia, Richiamo Ancora Quest’Atto di Vita Nuova Che si Rigenera se Tutto è Custodito nel Rispetto dei Miei Insegnamenti, perché la Pienezza Viene dall’Alto. E non dalla terra. Senza la Verità tutto si affievolisce e si cade nella Cecità. All’uomo Ravvedersi! Portate Rispetto alla Sacra Scrittura.
Poi Presi il Pane della Vita, sì, Figlia, la Verità: il Mio Corpo, Che Dona Sazietà di Pace, è Distribuito con la Devozione del Giusto, Ristora Ogni Cuore, Ogni Anima, Ripulendo la Coscienza e Riportando Luce lì dove si era spenta. Questo Ho Lasciato come Testimonianza per DarLo in Memoria di Me, Che Racchiude il Perdono e la Riconciliazione con il Padre Mio, per Potervi Aprire le Porte del Suo Regno.
Dopo Aver Cenato, Presi il Calice, Dicendo: “Questo Calice è la Nuova Alleanza nel Mio Sangue, Che Viene Versato per voi”. Questa è la Luce Vera, Dove Quel Sangue Diviene Dolore di Riscatto per ogni peccato, prima che possiate Lavarvi alla Sorgente della Vita: il Ritorno alla Luce.
Vedi Cosa Ogni Figlio Dovrebbe Avere Davanti alla Mia Parola: la Vera Meditazione, per Poter Accogliere la Mia Parola come Specchio di Cammino. Chi si rispecchia lontano da Ciò Che Insegno è come colui che Mi tradì. Era seduto intorno alla Tavola. Ecco, a chi si chiede come è possibile che Mangiassi e Bevessi con i peccatori, perché Ciò Che Ho Donato agli Uomini è la Possibilità di Afferrare il Perdono ma, allo stesso Tempo, la Libertà di scansarLo. Ma che tutti Sappiano la Fine di chi tradisce: fa spazio al tormento e alla disperazione, varchi che sono nelle mani degli uomini che si conducono da soli
Poi Dissi che il Figlio dell’Uomo, Secondo Quanto È Stabilito: Tutto Doveva Compiersi in Modo che la Testimonianza Restasse in Adempimento che Ogni Figlio Entrasse nella Comprensione dell’operare della mente malvagia degli uomini e dell’Operare dell’Amore dello Spirituale. Infatti, tra i Miei Discepoli nacque una discussione, di chi era il più grande.
Allora, Come Ora, Insegno: “I re delle nazioni le governano e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Ma per voi non sia così”: nella Fede il più grande è Colui che è il più Piccolo e Tutto Ciò Che Fa Lo Fa per Amore.
Prendete Esempio da Me, Che Sto in Mezzo a voi e Attendo di Essere Chiamato per Risollevarvi dal Buio e Riportarvi nella Luce. Poi Dissi Loro che, Così Come il Padre Mio Aveva Preparato un Posto per Me, Così Avrei Fatto Io per Loro, così da Mangiare e Bere alla Mia Mensa nel Mio Regno:
“E Siederete in Trono a Giudicare le Dodici Tribù di Israele”.
Poi Dissi a Simone: “Ecco, satana vi ha cercato per mettervi alla prova ed Io ho pregato per te, così da essere forte e non venir meno alla tua fede dove, quando ti Sarai Ravveduto, Potrai Confermare i Tuoi Fratelli”. Pietro Mi Rispose che con me era pronto ad andare in prigione e alla morte.
“Ahimè, Pietro, Io Ti Dico: non canterà oggi il gallo prima che Tu, per tre volte, avrai negato di conoscerMi”. Vedi, Figlia, quanto si è pronti a dare una testimonianza a cuor leggero. Ora Guarda Quanto è accaduto. È Accaduto Ciò Che Doveva Essere Esempio per gli uomini: non aprire la bocca, seguendo la parola che nasce dal pensiero.
Nella Fede non Accade ciò che l’uomo dice. Ma Ciò Che è Stabilito. Per Far Crescere nella Riflessione, Poteva Mancare Questo Insegnamento di Riflessione? Quando si parla di entrare a difendere: Colui Che Ha Insegnamenti di Luce non ha Bisogno di difesa, Essendo Egli Stesso Difensore di Tutti. Per Ciò vi Dico: la Vita, per Essere sul Sentiero della Conversione, Deve Conoscere nella Luce Ogni Insegnamento, per Poter Meditare Ciò Che viene dall’Alto. E ciò che viene dal basso.
Poi Dissi: “Quando vi ho Mandato a Predicare, ChiedendoVi di non Portare niente con voi, vi è mancato qualcosa?”. Ed Essi Risposero: “Nulla”. “Ma Ora Vi Chiedo di vendere il mantello, per comprare una spada, perché Deve Compiersi in Me la Parola della Scrittura”.
Non Comprendevano il Mio Nuovo, perché non avevano Ben Compreso che Stavo Camminando nella Via della Parola delle Scritture ed Era Giunto il Tempo che si Compissero. Non Potei che Seguire Tutta la Parola e non Potei Entrare a Dire di Più, così, Quando Mi Dissero: “Ecco due spade”, Risposi: “Basta” e Andai Via a Pregare sul Monte degli Ulivi, come al Solito e anche Loro Mi Seguirono e Dissi Loro di Pregare per non Entrare in tentazione.
Poi Mi Allontanai un Po' da Loro e Pregai in Ginocchio il Padre Mio, Dicendo: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. Mi Apparve un Angelo dal Cielo, Che Venne a ConfortarMi. Capii che Ciò Che il Padre Mi Mandò Doveva Essere il Mio Conforto. Fui Preso in Preda all’Angoscia, così Presi a Pregare Più Intensamente e il Sudore Divenne come Gocce di Sangue Che Cadevano a Terra. Quanta Sofferenza in Me Cresceva per la Mia Sorte e per la Disobbedienza che ancora sarebbe stata negli uomini di poca fede. Quando Mi Rialzai dalla Preghiera, Andai dai Discepoli Che, Rattristati, dormivano.
Dissi loro di Alzarsi e Pregare per non cadere in tentazione. Ancora Stavo Parlando, che arrivò una turba di gente, preceduta da Giuda che Mi si accostò per baciarMi, così gli Dissi: “Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’Uomo?”. Coloro Che erano con Me Mi Chiesero se dovevano prendere la spada per colpire. Uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro.
Ma Intervenni Subito, Dicendo: “Lasciate, basta così” e, Toccandogli l’orecchio, lo Guarii. Ed Ecco che Richiamai loro Ciò Che era Scritto: “Voi, sommi sacerdoti, capi delle guardie del Tempio e anziani siete venuti contro di Me con spade e bastoni, come contro un brigante?”. Ogni giorno ero con loro nel Tempio e non avevano steso la mano contro di Me ed Ora Me li ritrovavo Davanti a Me, perché è la loro ora: è l’impero delle tenebre”.
La Portavoce: “Signore, Insegni di Quanto, VederTi Inerme, Eppure hai Mosso, Portando alla Luce il male che regnava nel Tempio. Ancora una volta la Mitezza Spaventa perché è Fortezza Che Viene dall’Alto. La grandezza, dominata dal male, viene schiacciata dalla sua stessa paura”.
Gesù: “Poi Mi presero e Mi condussero alla casa del sommo sacerdote. E Pietro Mi Seguiva da lontano. C’era un cortile, dove avevano acceso un fuoco, dove vi si erano seduti attorno, così che anche Pietro si sedette in mezzo a loro. C’era una donna, che aveva già visto Pietro e disse: “Anche questi era con Lui”: Pietro negò, dicendo: “Donna, non lo conosco”. Di lì a poco anche un altro lo vide e disse: “Anche tu sei di loro”. Ma Pietro rispose: “No, non lo sono”. Passata circa un’ora, un altro insisteva: “In verità anche questo era con Lui, è anche lui un galileo”. Pietro rispose: “O uomo, non sai quello che dici”. E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.
Allora Mi Voltai a Guardare Pietro e Pietro Ricordò le Parole Che Gli avevo Detto: “Prima che il gallo canti, oggi Mi rinegherai tre volte”. Pietro uscì e si Mise a Piangere Amaramente. Quanta paura! Quanto Dolore, quanto sconforto in Quel Pianto di Amarezza! La Maturità della Fede è un Cammino di Fiducia, di Affidamento, di Fortezza, di Coraggio ed è Ciò Che Ha Maturato Pietro, di lì in Avanti, Vedere la Maturità Che è Germogliata come “Fede” in Giovanni è un Dono di Luce per la Fede.
Intanto gli uomini, che Mi presero in custodia, Mi schernivano, Mi percuotevano. Mi bendarono e Mi chiedevano: “Indovina chi Ti ha colpito?”. Poi, il giorno dopo, ci fu il riunirsi del consiglio degli anziani del popolo, i sommi sacerdoti e gli scribi Mi condussero davanti al sinedrio e Mi dissero:
“Se tu sei il Cristo, diccelo”.
Gli Risposi: “Anche se ve lo dico, non Mi crederete. Ma da Questo Momento Starà il Figlio dell’Uomo Seduto alla Destra della Potenza di Dio”. Neppure Questa Parola li turbava, ma diventavano ancora più agitati, sentivano la paura che gli bussava a Quella Verità delle Sacre Scritture, ma non comprendevano che il tempo era Quello e non si aprivano per Accogliere, perché si sentivano minacciati dalla Verità, così Iniziò una lotta tra la tentazione della quale erano preda e la Luce della Verità dei Tempi Che Dovevano Compiersi: Era Giunta “L’Ora”.
Continuava l’interrogatorio dicendo: “Tu, dunque, sei il Figlio di Dio?”.
“Lo dite voi stessi: Io Lo Sono”.
La Portavoce: “A Ciò si alzarono, sentenziando che non avevano più bisogno di sentire altro, perché lo avevano sentito dalla Sua Bocca”.
Gesù: “Così tutta l’assemblea si alzò e Mi condussero da Pilato, dicendo che avevo sobillato il popolo, impedendo di pagare i tributi a Cesare e che ero il Cristo, Re. Allora Pilato Mi chiese: “Sei tu il re dei giudei?”. Ed Io Risposi: “Tu lo dici”. Egli si pronunciò a Mio Favore, dicendo che non trovava colpa in Me. Ma gli altri insistevano, perché fossi condannato. Pilato, allora, sentendo che ero Galileo e, quindi, appartenevo alla giurisdizione di Erode, Mi portarono da lui.
Erode, vedendoMi, si rallegrava, da tempo voleva vederMi, aveva sentito parlare di Me e dei Miracoli Che Avevo Compiuto. Mi interrogò con molte domande, ma non Riposi nulla. Così, dopo averMi schernito con i suoi soldati, Mi rivestì di una splendida veste e Mi ricondussero da Pilato. Da quel giorno Erode e Pilato tornarono amici.
Pilato riunì i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo e disse nuovamente: “Io L’ho esaminato e non ho trovato nessuna colpa di cui Lo accusate. Per questo, dopo averLo severamente castigato, Lo Rilascerò”. Ma la folla gridava: “A morte costui. Dacci libero Barabba”. Barabba era stato messo in carcere per una sommossa, scoppiata in città e per omicidio. Pilato disse ancora una volta: “Volete rilasciare Gesù?”. Ma essi gridavano: “Crocifiggilo. Crocifiggilo”. Pilato chiese per la terza volta: “Ma che male ha fatto costui?” e, nonostante che dichiarava che non trovava nessuna colpa in Me, ma Mi puniva, castigandoMi severamente e poi Mi rilasciava.
La folla non accoglieva quelle parole, talmente l’ira della cecità li aveva resi ribelli: il male che lottava contro la Mia Obbedienza al Padre, contro la schiavitù dei Figli, nella quale si erano orientati. Pilato allora decise di accogliere la loro richiesta e che fosse eseguita, rilasciando Barabba e lasciando Me alla loro volontà.
La loro volontà fu di caricarMi di una Croce, Dove Mi Avrebbero Crocifisso. Presero anche un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, gli misero addosso la Croce da portare dietro a Gesù. C’era tanta folla di popolo e di donne, che Mi seguivano, che si battevano le Mani al petto e facevano Lamenti su di Me.
Mi Voltai Verso le Donne e Dissi: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate la sterile e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato”. Figlia, Guarda la Beatitudine, come c’è un Soave Abbraccio di Vera Fede, Dove l’Amore Nutre e Sazia.
E Poi Dai uno Sguardo a chi non ha accolto la Luce di Salvezza. Ma nella sterilità del cammino di peccato: conoscerà la Fine di una vita che entra in quel fuoco ardente, che non smette Mai di bruciare e di dare Dolore come nutrimento. Cogli Ora Queste Parole come Auspicio di Conversione?
Beati Coloro Che Ascoltano.
Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi” ai colli: “Copriteci”, perché se trattano così il Legno Verde, “La Vita Che Alimenta la Vita”, che avverrà del legno secco? I condannati alla sterilità del buio, che non dona, ma distrugge.
Mi fu dato in sorte anche due accompagnatori, malfattori, per essere giustiziati, dove li misero, giunti sul luogo detto Cranio, uno alla Mia Destra e uno alla Mia Sinistra.
Da Quella Croce Che Mi Dilaniava lo Spirito e il Corpo, per tanta cecità Chiedevo al Padre Mio: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Anche le Mie Vesti furono divise e tirate a sorte. Il popolo stava a vedere, mentre i capi Mi schernivano e dicevano: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”. Anche i soldati Mi si avvicinavano con l’aceto per farMi sentire il Dolore e lo Strazio della Mia Carne e dicevano: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”.
Avevano messo anche una scritta sul Mio Capo: “Questi è il re dei Giudei”.
Uno dei due malfattori, che erano appesi alla croce come Me, Mi insultava, dicendoMi: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi”. Mentre l’altro malfattore gli diceva: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?”. Vedi come il buio colpisce i malfattori ma, portando tutti Quel Dono dell’Anima, è in Essa la Verità del Bene e del Male, c’è Sempre un Barlume di Speranza che un peccatore possa Convertirsi e Riconoscere il Mio Sacrificio come un Dono di Salvezza.
Mentre chi ha preso la via del male e non vuole ascoltare, dirà che il grande divora il piccolo: non c’è menzogna peggiore che si possa testimoniare nella Fede, perché il grande è il male. Il Piccolo è l’Amore ed è il Tutto su Tutti e Tutte le Cose Create. Imparate a Leggere nel Giusto, così come ha fatto questo malfattore, nonostante cieco, eppure ha Riconosciuto la Luce”.
La Portavoce: “Si Capisse Questo: il Riconoscere il Giusto delle proprie azioni è Cosa Giusta, perché si può Aprire la Porta del Perdono, tant’è che Gesù ha Accolto la Richiesta di Colui Che ha Riconosciuto le sue colpe ed ha avuto la Forza di chiedere a Gesù:
“Gesù, Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
Gesù: “Gli Risposi: “In Verità ti dico: oggi sarai con Me in Paradiso”.
La Portavoce: “Era verso mezzogiorno quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del Tempio si squarciò nel mezzo e Gesù, Gridando a Gran Voce, disse:
“Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito”.
Gesù: “Detto Questo, Spirai. C’era il Centurione Che, Vedendo Ciò Che era Accaduto, Glorificava Dio: “Veramente Quest’Uomo era Giusto”. Anche la folla, che aveva assistito a Ciò, se ne tornò indietro, percuotendosi il petto.
C’era un uomo giusto, di nome Giuseppe, che aspettava il Regno di Dio. Esso era membro del Sinedrio, ma non aveva aderito alla decisone degli altri. Giuseppe era di Arimatea, una città dei Giudei. Si presentò a Pilato e Chiese il Mio Corpo. Mi Calò dalla Croce, Mi Avvolse in un Lenzuolo e Mi Depose in una Tomba Scavata in una Roccia, dove nessuno vi era stato ancora deposto.
Venne il Giorno della Parasceve e Splendevano le Luci del Sabato. C’erano le Donne, Che erano Venute con Me dalla Galilea, Che Seguivano Giuseppe. Esse Osservavano la Tomba e Come Era Stato Deposto il Mio Corpo. Poi se ne tornarono indietro e Prepararono gli Aromi e gli Oli Profumati. Il Giorno seguente, il Sabato, si Riposarono, Osservando il Comandamento”
(10.04.2025 Giovedì. Ss. Terenzio e Cc., Martiri. S. Maddalena di Canossa).


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